Le notizie della settimana
Seize the Week è una rubrica che, a cadenza regolare, riporta i fatti più significativi avvenuti nelle città e nei territori del Veneto. Un’informazione sintetica, indipendente e critica su ciò che accade in regione: fatti politici, realtà di movimento, scioperi, problemi ambientali e molto altro. Questo numero della rubrica si riferisce al periodo dal 20 al 26 marzo 2023.
AUTONOMIA E INNO
Procede il percorso per l’autonomia: si pongono gravi problemi pratici in regione, ad esempio si scopre che il Veneto non ha un proprio inno. Iniziamo questa rassegna settimanale con le proposte, è domenica e bisogna rilassarsi.
FOIBE, FASCISMI E REVISIONISMI
In Veneto sul tema foibe deve esserci solo una verità, quella di Fratelli d’Italia. Il 24 marzo è prevista la presentazione del libro di Eric Gobetti, E allora le foibe?, organizzata dal collettivo Spina in un’aula autogestita di Psicologia. Il volume è stampato da Laterza per la collana Fact checking, che si propone di mettere in fila i fatti dimostrabili, in questo caso storicamente, su un argomento dibattuto. Qui Seizethetime affronta la questione.
Scoppia il finimondo. Fabio Roscani e Chiara La Porta, giovani destri rampanti, assieme ad Elisabetta Gardini, padovana, fanno addirittura un’interrogazione parlamentare sull’uso di spazi universitari per parlare di argomenti che a loro non vanno a genio. I fascistelli locali, che ultimamente lavorano di stretto concerto con i loro referenti istituzionali, espongono uno striscione. Ovvio il ricorso a Norma Cossetto, con tanto di deposizioni di fiori il giorno seguente per lavare l’onta.
Nel frattempo a Padova la destra mette in atto la ormai consueta mossa del cavallo, per cui oltre ad affrontare apertamente le questioni delle foibe sposta l’attacco su un’altra questione di memoria storica. Elena Cappellini e Filippo Ascierto propongono infatti di intitolare una strada a Sergio Ramelli, come accadde anni fa a Verona. Per una volta il PD non casca nel tranello e oppone un no secco, si vedrà come andrà a finire in Consiglio Comunale.
SALUTE
Mentre il percorso nazionale sull’autonomia procede come un rullo compressore, la sanità regionale è alle corde. Le liste d’attesa continuano a salire, non si trova spazio per prestazioni specialistiche, e l’unica, occhiuta risposta che si dà è indirizzare al privato.
Il pronto soccorso di Padova è al collasso per i troppi accessi, in gran numero non gravi. Mancano i medici, e molti sono somministrati da cooperative esterne per coprire le carenze del SSN. Manca organizzazione, i turni sono sempre più massacranti, saltano i giorni liberi. Le cause sono presto dette: alla mancanza completa di progettazione in ospedale si aggiunge il collasso della medicina territoriale. Meno gente riesce a recarsi dai medici di medicina generale per mancanza di organico e di ricambio, andando quindi a pesare sul pronto soccorso, che di conseguenza non regge.
Anche fra i medici di base c’è maretta: due sindacati, SNAMI e SMI, hanno dichiarato 5 giorni di sciopero, mentre la FMMIG ha dichiarato l’agitazione ma non ancora lo sciopero. L’assessora regionale Lanzarin davanti a tutto questo balbetta: lei vorrebbe convocarli e risolvere, ma loro hanno rotto i rapporti, che ci può fare?
TURISMO, CASA, SCHEI
Le città venete più legate al turismo, Venezia Verona e Padova, si preparano ad accogliere il numero di turisti che quest’anno sembra sarà superiore allo scorso, che a sua volta aveva segnato diversi record. Un convegno organizzato da Alta tensione abitativa, sabato scorso a Venezia, ha portato al centro del dibattito il problema della casa e delle locazioni brevi, a partire da Airbnb. Alta tensione abitativa da tempo lavora, anche sul piano della proposta di legge, su una normativa che conferisca ai sindaci il potere di governo su questo fenomeno, che in molti casi è speculativo e che comunque apre delle contraddizioni legate all’abitare sano, dignitoso, sostenibile.
Le reazioni sono state diverse, a partire da Brugnaro, che racconta come a Venezia sia già pronta una traccia condivisa da tutte le realtà interessate per affrontare la questione. Peccato non sia vero, e che nessuno abbia visto questa traccia. L’iniziativa di comitati e associazioni veneziane ha fatto parlare della cosa anche a Verona (in dialogo con il sindaco di Bologna). A Padova fino ad ora no, a quanto pare non è un problema percepito come rilevante dalla giunta. Qui la nostra opinione.
A Padova nel frattempo riprende la battaglia sulla gestione dell’economia del turismo, con molti attori che dicono la propria. Mi riconsoci presenta al Nadir il suo rapporto, che ha visto un’importante risposta in Veneto. La paga per molti lavoratori della cultura è sotto gli 8 euro l’ora, il 54% degli addetti dipende da agenzie interinali, lo stipendio annuo per il 57% è inferiore ai 10.000 euro. Solo il 14% degli addetti è iscritto al sindacato, ma il 32% ci sta pensando… Qui e qui due nostri articoli sul tema. La tassa di soggiorno ha portato 5 milioni di euro abbondanti nelle casse dei comuni della provincia, e gli albergatori reclamano l’uso degli introiti per ulteriore pubblicizzazione dei siti turistici. La tassa di soggiorno invece servirebbe a compensare i territori in cui l’ondata turistica crea difficoltà e complica situazioni già difficili, ma né Colasio né nessun altro dice niente in merito a queste richieste.
GALERE E POLIZIA
La situazione delle carceri italiane è in costante emergenza e le galere in Veneto non fanno distinzione. Il padovano Andrea Ostellari, sottosegretario alla giustizia, si è recato a Padova alla celebrazione dell’anniversario del Corpo di Polizia Penitenziaria. Le guardie iscritte alla CGIL, in segno di protesta per le dure condizioni di lavoro, non si sono presentate alla cerimonia.
Nel frattempo, in carcere salgono costantemente i casi di ricoveri psichiatrici e di suicidi tentati e riusciti. Le condizioni particolarmente dure a livello di sovraffollamento e di gestione emergenziale delle dinamiche interne fanno del sistema carcerario un problema grave, che il governo – così Ostellari – intende risolvere con più polizia. Vedremo.
Nel frattempo sabato 25 marzo si è tenuta una manifestazione a Venezia in solidarietà ad Alfredo Cospito, la cui vita è ormai appesa a un filo. I giornali veneti hanno dato spazio alle misure preventive e repressive, con 700 agenti in città, controlli a tappeto dal giorno precedente, serrata delle attività commerciali. La paura (del niente) fa notizia.
FLASH SU AMBIENTE E LAVORO
Aumentano le paure sulla siccità. Il Veneto e la Provincia di Trento, entrambi a guida leghista, vanno verso lo scontro frontale sulla gestione delle risorse idriche. Maurizio Fugatti, presidente trentino: «Inutile offrire l’acqua a territori che non lavorano per il risparmio idrico». D’altra parte, si è sempre i terroni di qualcun’altro. Si va verso la nomina di un commissario straordinario nazionale. Qui la nostra analisi.
Con i soldi del PNRR sono finanziate 8 pompe di idrogeno in regione. Il polo tecnico sarà a Fusina. Si dichiara che il carburante sarà verde, tutto da dimostrare. I comitati ambientalisti di Venezia, intanto, tengono d’occhio le mosse di ENI sempre a Fusina.
Hera, grazie agli extraprofitti maturati nel corso del 2022, distribuisce un maxi dividendo da 12.5 centesimi ad azione- L’utile netto è stato di 372 milioni.
Candidiamo cani e porci a patrimonio dell’UNESCO. Dopo Dolomiti, colline del prosecco, Padova x2, Verona, Venezia proponiamo l’Amarone (perché il prosecco sì e l’amarone no?), il Monte Baldo, la Valpolicella, la cucina italiana. Ricordiamo che il numero di riconoscimenti UNESCO dipende dai finanziamenti che uno stato dà all’istituto stesso. Do ut des. Finirà con un unico territorio UNESCO punteggiato di zone industriali e autostrade.
La Safilo chiude definitivamente a Longarone. Sconfitta la battaglia dei sindacati. Chiude l’hotel Augustus ad Abano. 40 famiglie senza lavoro. Nel rodigino chiude la Geodis, che lavorava per conto di Amazon, che non si presenta al tavolo regionale. La Donazzan, sempre pronta ad elogiare chi porta lavoro in regione, questa volta si infuria; Jeff Bezos dallo spazio le fa marameo. Chi non ride sono i lavoratori.
SILENZIO: IL GOVERNATORE HA PARLATO
«Che capiscano davvero cos’è la sofferenza e cos’è la libertà». In un incontro con il ministro Valditara, Luca Zaia in barba a mezzo secolo di studi pedagogici sul bullismo propone la propria ricetta a base di lavori socialmente utili. Il nesso fra sofferenza e libertà a uno sguardo superficiale potrebbe sembrare sfuggente.
«Lo spazio è un tema romantico, ma noi atterriamo e diciamo che lo spazio è reale». Luca si concede una rimembranza letteraria, nasce così Veneto Stars: la Regione propone una sfida a «i migliori giovani fra i 18 e il 25 anni» d’Europa per un progetto di relazione fra economia dello spazio e agricoltura. Si vince un posto di lavoro.
«Abbiamo il vantaggio di avere l’acqua di mare, se a Dubai dissalano l’acqua e in Israele fanno allo stesso modo per coltivare frutta e verdura, lo dobbiamo fare anche noi». Con la solita capacità visionaria di pensare a quel che nessuno aveva pensato, il Governatore propone la sua lettura alla crisi idrica. Ha anche dato un’occhiata alle tariffe, sembra fattibile: «Ho letto che i prezzi si aggirano attorno a 0,47 centesimi al metro cubo, ossia per mille litri. Cifre affrontabili». Daje.
Infine il Governatore, fedele alla sua linea di opposizione interna a Salvini sui diritti civili, ha elogiato l’apertura di un centro dedicato alle terapie di cambio di sesso a Padova. Continua però la vile campagna denigratoria dei fascisti veneti rispetto alle aperture del Governatore sui diritti civili, volte a ritagliarsi un futuro come leader di una destra liberista e governista combattere una giusta causa. Grazie camerati, ci fate sempre ridere.
Le notizie riportate sono tratte da articoli pubblicati in quotidiani regionali e provinciali e in particolare su Il Mattino di Padova, Corriere del Veneto, La nuova di Venezia, Veneziatoday, Il foglio, L’Arena, Il giornale di Vicenza, Il fatto quotidiano nella settimana tra il 20 e il 26 marzo 2023.