Le notizie della settimana
Seize the Week è una rubrica che, a cadenza regolare, riporta i fatti più significativi avvenuti nelle città e nei territori del Veneto. Un’informazione sintetica, indipendente e critica su ciò che accade in regione: fatti politici, realtà di movimento, scioperi, problemi ambientali e molto altro. Questo numero della rubrica si riferisce al periodo dal 12 all’19 marzo 2023.
LA POLITICA
Gli scossoni della politica nazionale si fanno sentire anche in Veneto. Dopo l’8 marzo Fratelli d’Italia si rifà il look. Joe Formaggio (Fdl) viene sospeso per cinque giorni dal Consiglio regionale, non per molestie, ma per comportamento inadeguato. Nel frattempo cambiano anche i vertici di Fdl in Veneto, via i soliti volti di Alleanza Nazionale, un po’ troppo vecchio stile ronde e pericolo invasione. Così il partito di Giorgia Meloni si prepara a dare il cambio alla Lega anche in Veneto, puntando a sostituire Zaia con Elena Donazzan (sì, quella di Faccetta nera e le foibe peggio dei lager). Nonostante le facciate ristrutturate i gruppi della destra neofascista rialzano la testa un po’ ovunque. Casapound attacca il compagno Zaia per la scelta del Consiglio Regionale di creare un centro pubblico per il cambio di sesso.
Il PD però non resta a guardare. Almeno dieci i veneti nella Direzione nazionale del partito guidato da Elly Schlein, tra questi anche Crisanti. L’entusiasmo per la nuova leadership è così forte che i nomi più importanti di Articolo Uno di Padova e provincia decidono di ritornare nel Pd, su tutti spicca il nome di Zanonato (ex sindaco di Padova).
I MIRACOLI DELL’AUTONOMIA
Il progetto di autonomia ottiene il via libera dal Consiglio dei Ministri, ora la strada per il Parlamento è aperta. Anche Fitto, il ministro per il Sud, difende l’autonomia: sarebbe un vantaggio anche per il Mezzogiorno. Probabilmente perché tutta Italia è come il Veneto, ovunque i piccoli potentati locali cercano di privatizzare quote crescenti di stato. Esce infatti questa settimana una ricerca di Ires Veneto: si afferma che a fronte di un aumento del disagio psichico e dei disturbi mentali cala invece la spesa per la salute mentale, il numero di medici, il numero dei posti letto nei reparti ospedalieri di psichiatria e la lista potrebbe continuare. Scandalizza che il Veneto sia sotto la media italiana. L’assessora veneta alla Sanità Manuela Lanzarin dichiara che la lettura di Ires Veneto non è condivisibile. Anzi, se un sottofinanziamento c’è la colpa è tutta dei tagli dei governi centrali. In ogni caso, per lei, i posti letto non sono diminuiti: semmai c’è stata una riclassificazione dei pazienti che sono stati indirizzati a ben cinque strutture private convenzionate.
Dato perfettamente in linea con il resto della sanità veneta e nazionale. La nostra regione è infatti una delle prime mete per il “turismo sanitario”, ossia per quei pazienti che da altre regioni – soprattutto del Sud – decidono di rivolgersi alla sanità veneta, alimentando un flusso di 385 milioni di euro, il 53,9% dei quali finisce però nelle casse dalla sanità privata. Questo perché la carenza di specialisti e i tempi di attesa del pubblico spingono sempre di più i cittadini (che se lo possono permettere) a rivolgersi alle strutture private.
Ecco, forse spiegati i motivi per cui l’autonomia fa così gola a tutte le regioni: la corsa alla privatizzazione di sempre più fette di Stato.
SICCITÀ
Intanto continuano le preoccupazioni per la siccità. Con le piogge di febbraio ai minimi storici le speranze sono poche, ma nonostante siano passati mesi dagli allarmi lanciati la scorsa estate ancora non è chiara quale sia la strategia da adottare. Si discute di manutenzione e costruzione di invasi, di ripensamento delle colture, addirittura di desalinizzazione. Zaia non perde tempo ed emana un’ordinanza contro lo spreco idrico, in sostanza una serie di raccomandazioni per scongiurare il vero e proprio razionamento. Il sindaco di Padova Sergio Giordani non perde tempo e, a sua volta, emana un’ordinanza comunale. La città del Santo si trova infatti in una criticità particolare. Nessun vero fiume attraversa la città che pesca la sua acqua da un sistema di canali: se le paratie vengono chiuse a monte il centro va in secca. Se anche voi avete deciso, come consiglia il nostro Presidente di Regione, di annaffiare le piante con l’acqua con cui lavate le verdure e, tuttavia, temete non sia sufficiente leggete il nostro articolo su SeizeTheTime.
I SERVIZI
Continuano le difficoltà di Busitalia Veneto. Presentati lunedì 15 nuovi autobus, in arrivo 16 bus elettrici per quest’estate. Per risolvere la crisi Busitalia chiede fondi alla regione e annuncia un possibile nuovo piano: meno corse e biglietti più cari. Nonostante le nuove assunzioni resta irrisolta la carenza di autisti: i sindacati da tempo denunciano stipendi inadeguati.
Sul fronte casa i problemi continuano. BedStudent si aggiudica il nuovo bando dell’Università di Padova: ora dovrà mettere a disposizione degli studenti 150 posti letto entro fine maggio. I prezzi? Da 300 a 1000 euro per stanza.
Anche Comune e Ater si danno da fare: promettono 150 case ristrutturate entro l’anno. Peccato che il presidente dell’Ater Tiberio Businaro abbia deciso di vendere 500 case popolari solo nella provincia di Padova. Il numero di alloggi Erp avrà quindi saldo negativo, ma Ater e assessora Benciolini assicurano che così ridurranno il numero di case popolari sfitte. A quanto pare vendere gli alloggi sfitti è un modo di risolvere il problema.
Nulla cambia nemmeno quando il dramma abitativo è preso di petto dai giovani del PD. Il consigliere Pietro Bean e l’assessora Margherita Collonnello supportano Francesca Benciolini, ne nasce un’idea altamente creativa e innovativa: un progetto per mettere insieme le esigenze di anziani soli con case troppo grandi e giovani universitari che non trovano casa. L’ennesima ammissione che di welfare e servizi non si discute nemmeno più: cittadini arrangiatevi tra di voi. Intanto però le spese condominiali nelle case Ater continuano a essere insostenibili e gli sfratti non si fermano, tanto che gli inquilini hanno iniziato uno sciopero della fame.
LAVORO
Questa settimana escono i dati dell’Istat sull’industria del Veneto. A Padova si scoprono le infiltrazioni mafiose nel mondo degli appalti legati alla costruzione del nuovo polo di pediatria. La Exxon conferma la sua volontà di vendere la sua quota di proprietà del rigassificatore di Porto Viro.
Terremoto in vista anche nelle ditte che gestiscono gli appalti per Amazon. Ad Arquà Polesine la Geodis sembra chiudere battenti, a rischio 130 magazzinieri.
Altri licenziamenti in vista. La Micron di Padova vuole chiudere. La Malvestio di Campodarsego annuncia 25 esuberi.
Le notizie riportate sono tratte da articoli pubblicati in quotidiani regionali e provinciali, da Il Mattino di Padova al Corriere del Veneto, nella settimana tra il 12 e l’19 marzo 2023.