Seize the Week è una rubrica che, a cadenza regolare, riporta i fatti più significativi avvenuti nelle città e nei territori del Veneto. Un’informazione sintetica, indipendente e critica su ciò che accade in regione: fatti politici, realtà di movimento, scioperi, problemi ambientali e molto altro. Questo numero della rubrica si riferisce al periodo dal 7 al 14 maggio 2023.
SANITA’
In Veneto un medico su tre è esaurito: è quello che è stato presentando al 28 congresso nazionale a Milano della federazione dei medici internisti ospedalieri. Questo lo scenario del personale che avevamo già analizzato qui a cui si aggiungono: liste d’attesa infinite e visite in overbooking. Ci si inizia ad interrogare, a partire dal numero troppo basso del personale medico sanitario, sulla necessità di dedicare ad ogni paziente meno tempo così da velocizzare le visite. Ma viene spontaneo immaginare che la tensione creatasi all’interno del sistema ospedaliero stia andando a minare tutti, dal medico al paziente.
ECONOMIA
Il Veneto è campione di crescita, con il PIL migliore d’Italia. Zaia dice “stiamo vivendo un momento economico formidabile, da medaglia d’oro. In Italia c’è una locomotiva che sta trainando a tutta forza ed è il Veneto. Siamo il centro di un nuovo triangolo industriale”. Questa vittoria della regione deriva anche da un altro fattore: il conteggio dei veicoli pesanti che transitano lungo le autostrade. Sulla A4 Brescia-Padova è di 28.795. inoltre, le presenze turistiche sono destinate a toccare quelle registrate del Covid.
SICCITA’
Si punta il dito contro i contadini veneti: solo uno su dieci usa sistemi sostenibili per irrigare i campi. Anche qui si parla di una necessaria transizione ecologica per non far sfigurare il Veneto, ad esempio, con il Trentino dove la tecnologia per l’irrigazione a goccia, con tanto di sensori sulle piante, c’è già da tempo. Ma le cifre di questa transizione sono consistenti: dai 100 ai 130 mila euro per 40 ettari da irrigare. In soccorso arrivano i fondi del Psr (piano di sviluppo rurale), anche se si è appena chiuso un bando dal valore di 30 milioni di euro. Si stima che ogni azienda dovrebbe predisporre una media di 70 mila euro di investimento.
AMBIENTE
Se da una parte il Veneto continua a riscontrare il più alto tasso di siccità in tutta Italia, dall’altra si deve comunque tener conto del notevole aumento di piogge di tipo tropicale (le poche volte in cui questo accade). Lo stiamo vedendo in questi giorni, in cui la pioggia cade ininterrottamente. E quindi la regione investe mezzo miliardo in opere per arginare queste precipitazioni, tutt’altro che naturali, sul nostro territorio. La premura è di munirsi dell’occorrente necessario per contenere un fenomeno come quello che sta interessante l’Emilia-Romagna in questi giorni: piogge monsoniche capaci di saturare in brevissimo tempo la normale portata dei fiumi e inondare migliaia di ettari di territorio, con conseguenze devastanti.
Così, la regione investe 510 milioni di euro per realizzare 23 enormi bacini anti-alluvioni. Il piano che è entrato in vigore è stato varato molto tempo fa, nel lontano 2011, a seguito dell’alluvione che nel novembre dell’anno prima aveva colpito in particolare il vicentino. Immediato è il no da parte degli ambientalisti che vedono queste opere come improntate a un’artificializzazione dei terreni limitrofi ai corsi d’acqua che ignora le soluzioni naturali proposte dall’Agenda Water Action delle Nazioni Unite. In tutto questo, Zaia suggerisce la prospettiva di utilizzare l’acqua del mare per combattere la crisi idrica: emulando Israele che adotta questo sistema come principale fornitore di acqua potabile. È il vicepresidente di questa compagnia che fornisce a Israele il 90 % dell’acqua potabile a parlare di un già presente “business dell’acqua” e di un preciso valore – monetario – che l’acqua ha e di come i cittadini debbano necessariamente pagare questo suo valore reale. Avevamo già parlato in un articolo dell’acqua come bene comune, qui il link.
Per monitorare l’inquinamento che l’inceneritore di San Lazzaro produce sono stati introdotti tre nuovi alveari a ridosso dell’impianto. Ma l’iniziativa è stata ideata e formalizzata da Herambiente e Apicoltura urbana, così da risultare autoreferenziale e autocelebrativa agli occhi dei Medici per l’ambiente. Questi ultimi propongono anche di aggiungere ulteriori alveari per poter così studiare le concentrazioni dei vari inquinanti nelle api, nel miele e nella cera; rivolgendosi, però, per questa analisi non ai laboratori Hera, così che lo studio sia attendibile. Il tutto ricordandoci sempre che ogni anno sforiamo il limite di superamenti della concentrazione massima giornaliera di polveri sottili Pm10; e al terzo posto in Europa per concentrazione di polveri ultrafini Pm 2,5 per le quali l’inceneritore è una riconosciuta fonte di emissioni.
BUSITALIA VENETO
È ormai da settimane che parliamo della crisi economica che sta vivendo l’azienda di traporti Busitalia Veneto. A quello che già sappiamo si è aggiunta, questa settimana, una nuova e sconvolgente notizia: per tentare di trovare una soluzione al debito che l’azienda ha accumulato la proposta è di aumentare il prezzo del biglietto, facendolo così passare dal 1,30 euro a ben 1,70. Ecco un’altra delle tante misure che non fa altro che schiacciare il singolo cittadino. Si sono subito mobilitati i rappresentanti degli studenti universitari e degli istituti superiori per ricordare quanto questo sia già un periodo di estrema difficoltà economica per questa fascia di popolazione. Anche numerosi comitati cittadini si sono ribellati.
DIRITTO ALLA CASA PER GLI STUDENTI
Una startup ha un’idea geniale: sfruttare gli alberghi presenti ad Abano Terme e metterli a disposizione degli studenti, ma senza speculare, ovviamente. Ed ecco la proposta di camere doppie a 300-450 euro e singole a 800-900 mensili. Mentre fioccano queste idee innovative, in varie città d’Italia dei gruppi di studenti si sono accampati davanti alle sedi universitarie per protestare contro gli affitti insostenibili. Avevamo parlato di questa difficile situazione che sta vivendo la nostra città qui (LINK). I simboli di questa nuova ondata di proteste sono le tende, aperte a Padova davanti al Bo, con gli studenti accampati. In una città dove l’emergenza abitativa è ignorata dall’Università: niente più alloggi, più case a prezzi accessibili. E in tutto questo, si scatenano anche le accuse che il Ministro del Merito e dell’Istruzione Valditara lancia contro i sindaci: “quello del caro affitto è un problema grave e serio ma tocca le città governate dal centrosinistra”. Il nostro sindaco Giordani, colpito nel profondo, va di persona a parlare con gli studenti davanti al Bo, ma rilancia la responsabilità sul Ministro. Così le colpe, come spesso accade, rimbalzano da una parte all’altra. E gli studenti rimangono senza un tetto sopra la testa.
Le notizie riportate sono tratte da articoli pubblicati in quotidiani regionali e provinciali, da Il Gazzettino, Il manifesto, collettiva.it, il Mattino di Napoli, il Mattino di Padova, il Corriere del veneto, l’Arena di Verona, informatrieste.it, il Giornale di Vicenza nella settimana tra il 7 e il 13 maggio 2023.