Le notizie della settimana
Seize the Week è una rubrica che, a cadenza regolare, riporta i fatti più significativi avvenuti nelle città e nei territori del Veneto. Un’informazione sintetica, indipendente e critica su ciò che accade in regione: fatti politici, realtà di movimento, scioperi, problemi ambientali e molto altro. Questo numero della rubrica si riferisce al periodo dal 29 gennaio al 4 febbraio 2023.
LAPSUS FASCISTI
Dopo “Faccetta nera” cantata alla Radio, l’assessora all’istruzione del Veneto Elena Donazzan colpisce ancora. In occasione della neo-istituita giornata dell’Alpino (il 26 gennaio, a ridosso del Giorno della Memoria), l’assessora inoltra alle scuole una circolare, in cui invita le nuove generazioni a celebrare l’eroismo di chi, durante la campagna di Russia, «con abnegazione» si è battuto «in nome della Patria», anche se «purtroppo», come sottolinea l’assessora, le truppe sovietiche hanno reagito e fermato l’invasione nazi-fascista. Siamo di fronte a un innocuo avverbio, il cui significato è stato travisato e strumentalizzato dalla solita sinistra facinorosa, oppure si tratta di un bel lapsus in piena regola, attraverso cui riemerge per l’ennesima volta una simpatia a stento repressa per il Trentennio? Gli studenti di alcune scuole del Veneto – le giovani generazioni che dovrebbero ispirarsi all’eroismo sacrificale dei padri – decidono in risposta di bruciare la circolare con il suo contenuto revisionista e la sua retorica guerrafondaia. L’assessora lamenta di essere presa di mira e si chiede se questa sia una democrazia. Strano, pensavamo che preferisse la dittatura.
FEMMINISMI
La squadra femminile del Quadrato Meticcio di Padova il 27/01 non ha potuto giocare la partita calendarizzata contro le avversarie del GS Ariano (Rovigo). L’impianto sportivo di via Bronzetti, infatti, risultava già occupato da squadre maschili iscritte alla Figc (Federazione Italiana Gioco Calcio). Il gestore della palestra non ha nemmeno ritenuto di dover avvisare la squadra femminile dello spostamento. La protesta delle calciatrici contro l’atto discriminatorio è valsa loro una partita persa a tavolino e una sanzione economica, di fronte a cui le sportive non arretrano: prioritario è infatti denunciare le innumerevoli difficoltà, gli ostacoli e le palesi discriminazioni che il calcio femminile subisce.
Il macismo tossico del mondo del calcio trova conferma nella reazione della Figc Veneto alla condanna in primo grado di cinque calciatori accusati di stupro di gruppo. Mentre il Cittadella e le Dolomiti Bellunesi hanno deciso di sospendere i calciatori interessati, la Virtus Verona decide di attendere il verdetto finale. Il presidente della Figc Veneto, Giuseppe Ruzza, si dichiara a propria volta garantista fino all’ultimo grado di giudizio, lasciando alle varie società la libertà di muoversi come credono di fronte all’accaduto. Ricordiamoci di ciò quando il mondo del calcio si vestirà di rosa in occasione dell’otto marzo!
Intanto la sera del 03/02 a Mestre è atteso Adinolfi che spiegherà a delle donne perché non devono abortire.
LOTTE
Sabato 28/01 le strade di Padova hanno visto sfilare un corteo antirazzista che ha richiamato l’attenzione della cittadinanza al grido di “giustizia e verità” per Oussama Ben Rebha, giovane tunisino morto a 23 anni nelle acque del Brenta dopo un fermo di polizia, il pomeriggio del 10 gennaio 2023. Ne abbiamo parlato in quest’articolo. Il corteo inaugura il nucleo padovano di un coordinamento antirazzista che combatte contro ogni forma di razzismo e in particolare contro il razzismo istituzionale.
Sempre sabato, in mattinata, il Comitato 2sì Acqua Bene Comune di Padova, attraverso un presidio davanti a Palazzo Moroni, ha ricordato alla giunta comunale la delibera approvata (4 anni fa) ma mai applicata sull’acqua pubblica. I comitati denunciano AcegasApsAmga per i profitti fatti su un bene di prima necessità, di cui nessuno deve rimanere sprovvisto.
A Padova continua e si infuoca anche la mobilitazione degli inquilini delle case Ater che lottano da mesi contro l’aumento delle spese condominiali e da tempo richiedono un tavolo congiunto con Comune e Ater per risolvere la situazione. Mentre il presidente di Ater, Tiberio Businaro, temporeggia, la caldaia di una delle palazzine di via Brofferio esplode, lasciando gli inquilini al freddo. La notizia finisce su tutti i giornali. Gli inquilini protestano davanti alla sede dell’Ater in via Raggio di Sole, chiedendo manutenzioni serie e strutturali, l’adeguamento delle spese condominiali all’Isee e la tutela del patrimonio di case popolari. Nel corso della stessa mattinata (giovedì 2/02), infatti, Businaro sta portando avanti la procedura di (s)vendita di case popolari, alla faccia dell’emergenza abitativa che interessa la città da un anno a questa parte, gravando in particolare sulle fasce economicamente più fragili della popolazione.
La casa è un problema anche per gli studenti e in particolare per gli studenti internazionali. La denuncia di una rete di studenti e studentesse ha costretto l’Esu e l’Università a muoversi sulla questione, ma la risposta è goffa e insufficiente: l’Esu mette a disposizione una sessantina di posti letto in Guizza e in Arcella, a prezzi comunque troppo alti e al fronte di una trafila burocratica a dir poco kafkiana.
REPRESSIONE
Alcuni militanti del Centro Sociale Pedro di Padova, dopo le perquisizioni di martedì 31/01, sono stati sottoposti a obbligo di firma o di dimora per manifestazione non autorizzata a seguito dello sgombero di Via Melette e per un presunto pestaggio di due carabinieri in via Ticino. Immediatamente è stato chiamato un presidio di fronte a Palazzo Moroni, durante il quale varie realtà politico-sociali cittadine hanno espresso solidarietà al Pedro contro le misure repressive della Procura della Repubblica, interpretate quali strumenti di dissuasione delle lotte.
Il Mattino e il Gazzettino, intanto, fanno a gara a chi diffonde l’informazione più tendenziosa e deformata, mischiando del tutto indebitamente lotte differenti e raggruppandole, sotto il nome di Cospito, in un presunto progetto eversivo di sinistra nei confronti del quale è necessario agire. Per creare atmosfera, inoltre, viene affidata una scorta al leghista Ostellari, sottosegretario alla giustizia, sicuramente in pericolo di vita.
La vecchia retorica degli estremismi da combattere si rivela nei fatti piuttosto blanda nei confronti della destra neofascista e neonazista: risultano essere stati assolti quattro veronesi tifosi dell’Hellas che indossavano un berretto con effige di Hitler allo stadio, alla faccia delle legge Mancino.
SOCIETÁ
Ha creato indignazione e scalpore il caso delle baby bulle che ad Albignasego, fuori dal Centro Commerciale, hanno pestato tre coetanee e, in seguito, i genitori accorsi in aiuto delle figlie, il tutto sotto agli occhi e alle telecamere di una cinquantina di ragazzi con lo smartphone.
L’esplosione della violenza giovanile, o dell’inerzia e indifferenza, altra faccia della stessa medaglia, non è un tema nuovo. Ma la soluzione proposta è sempre e solo la sicurezza.
Sicurezza anche contro gli spacciatori e i senzatetto, come dimostrano gli Occhi elettronici antispaccio che saranno posizionati nei parchi e nei quartieri pericolosi di Padova (leggi Arcella). Benvenuti in 1984!
AMBIENTE
Legambiente torna all’attacco del progetto di ampliamento del supermercato Alì a Camin, il quale andrebbe a detrimento di 15 ettari di terreno agricolo. Sergio Lironi, presidente onorario di Legambiente Veneto, invita provocatoriamente il colosso a valutare l’effettiva carenza di aree libere a destinazione pertinente o aree dismesse già urbanizzate, alla luce di più di 11 mila capannoni attualmente inutilizzati in Veneto. Sempre a livello ambientale a Verona si lotta contro una discarica a Sorgà. È nato un comitato di cittadini contrario alla discarica, che intende indire un referendum. In Veneto si teme la siccità. Il Consorzio del Bacchiglione cerca soluzioni per evitare la stagnazione dei canali interni di Padova (ricordiamo la moria di pesci della scorsa estate). A Verona si è preoccupati per i livelli dell’acqua sempre più bassi del Lago di Garda.
LAVORO
Mercoledì 8 febbraio è previsto uno sciopero in tutti gli stabilimenti del gruppo Safilo. Il 30/01 i lavoratori e le lavoratrici della Safilo di Longarone (Belluno) scoprono che il polo, che avrebbe dovuto divenire «il gioiellino della produzione degli occhiali in metallo», sta per chiudere, mettendo a rischio 472 lavoratori e lavoratrici. Le reazioni sono immediate e riguardano l’intero gruppo su cui grava l’ombra della delocalizzazione.
Aumentano le domande da parte degli imprenditori per aprire procedure di CIG: la scusa sarebbero i costi del new green deal.
Il Colorificio Casati di Poiano a Verona licenzia un quarto dei dipendenti. Andato in fumo lo scorso marzo, con morte di un dipendente, Graziano del Corso, vuole oggi chiudere per complicazioni burocratiche e aumento dei costi di produzione. I dipendenti si organizzano per lottare contro il licenziamento.
I morti sul lavoro sono aumentati in Veneto nel 2022, mentre il trend nazionale è diminuito. Sono state 113 le denunce di infortunio con esito mortale (dati INAIL 2022).
Padova ha un sacco di visitatori e se ne gloria: tutto merito del suo patrimonio artistico e culturale. Eppure, denunciano i professionisti di Mi Riconosci? buona parte di questo patrimonio è trascurato o affidato a volontari. Perchè? Per non pagare dei professionisti reali.
UN COMMIATO
A Verona muore Nicola Zamboni, un compagno di Potere al Popolo e sindacalista Usb. Un saluto a pugno chiuso e cuore aperto a chi ha lottato per un mondo migliore fino a che gli è stato possibile farlo.
Le notizie riportate sono tratte da articoli pubblicati in quotidiani regionali e provinciali, da Il Mattino di Padova al Corriere del Veneto, da Vicenza Today al Gazzettino nella settimana tra il 29 gennaio e il 4 febbraio 2023