Saxo Madness. Guida ai persecutori del fiato
Secondo l’enciclopedia Treccani il sassofono è lo «strumento musicale a fiato di ottone nichelato o argentato, avente forma di tubo conico e fornito di ancia battente applicata su un bocchino analogo a quello del clarinetto». Il sassofono fu inventato nel 1840 dal belga Adolphe Sax, che lo brevettò nel 1846. Esistono diversi tipi di sassofono, che si differenziano per forma e accordatura e, comprendendo vari registri, costituiscono una famiglia di sette ambiti o tagli, chiamati, dal minimo al massimo: sopranino, soprano, contralto, tenore, baritono, basso, contrabbasso. Della mania polmonare necessaria a suonarli come se si volesse sfondare la porta dietro la quale si nasconde un dio, di questo tratta questo episodio del nostro podcast resistente, che traversa almeno sessant’anni di storia del sassofono americano, europeo, giapponese per approfondire gli incroci e gli scontri tra il sax e altri strumenti (tromba, piano, batteria, contrabbasso, chitarra, violino, voce, sintetizzatori, etc.). Il nostro viaggio comincia laddove finì quello di Charlie Parker (1920-1955), senza il quale tutto quel che ascolterete non sarebbe stato possibile. E infatti lo dedichiamo a lui e a tutti i poveri e assurdi diavoli come lui, che (scrive Julio Cortázar nel racconto El perseguidor, di cui potete sentire un estratto in coda) era «una lepre che corre dietro a una tigre che dorme».
O bailan todos o no baila nadie.
Immagine d’apertura: copertina di Solo Saxophone Concerts di Roscoe Mitchell (Sackville, 1974).