Dopo una scoppiettante introduzione, ecco il primo episodio di #seizethememe, la rubrica semi-seria in cui recensiamo i meme più caldi del momento. Oggi parliamo di “simp”, ovvero di quegli uomini che hanno deciso di essere schiavi delle donne. Occhio però alla mentalità maschilista e misogina che si nasconde dietro a questo termine.
La parola simp viene interpretata come: 1) abbreviazione dell’aggettivo “simpleton”, “sempliciotto”; 2) parola composta dalla combinazione dei quasi contrari “sissy” e “pimp”, cioè “femminuccia” e “pappone”; 3) acronimo di Sucker Idolizing Mediocre Pussy – in italiano “idiota che idolatra fica mediocre”. La parola inizia a circolare sul web nell’ottobre 2019, diventando mainstream nel giro di poco tempo e propagandosi dalle pagine misogine del movimento antifemminista MGTOW (Men Going Their Own Way), una comunità maschile i cui membri professano di praticare il celibato o i rapporti occasionali piuttosto che investire in relazioni a lungo termine che risultano svantaggiose dal punto di vista del rapporto costi-benefici (perché sbilanciate a favore della donna). Siamo all’interno di quella che viene definita Manosphere: un variegato insieme di siti e forum popolato da maschi che producono contenuti misogini su argomenti che spaziano dalla cura del corpo alle tecniche di rimorchio più efficaci. Il Simp, nella prospettiva di uomini che ritengono esista un sistema ginocentrico che agevola le donne in tutti gli ambiti della vita, è il maschio impotente e rammollito che, invece di combattere il dominio incontrastato delle donne, cede al loro potere incantatorio finendo per esserne sfruttato, umiliato e abbandonato. In questi ambienti l’aggettivo “simp” viene usato per ridicolizzare i ragazzi non attraenti che sono costretti a pagare per avere rapporti sessuali, e che spesso vengono truffati da sex workers che si approfittano della loro ingenuità.
Il Simp è il maschio impotente e rammollito che, invece di combattere il dominio incontrastato delle donne, cede al loro potere incantatorio.
Due mesi dopo la sua prima apparizione pubblica a opera del MGTOW, la parola “simp” si diffonde su TikTok in seguito a un video postato da @polo.boyy il 16 dicembre 2019, con il quale l’utente invitava a fare parte della comunità dei Simp i maschi che si riconoscevano nel contenuto descritto dal breve testo iniziale. Il format del video di @polo.boyy – un ragazzo guarda tranquillo in camera, appare una scritta indicante un certo comportamento o un’azione seguita da Welcome to Simp Nation e il ragazzo assume improvvisamente un’espressione ridicola –, il cui tono è autoironico, diventa seriale: «lei viene da te per lamentarsi dei suoi problemi sentimentali? Benvenuto nella Simp Nation!; ti dice di sentirsi brutta per ricevere dei complimenti e tu glieli fai senza esitare? Benvenuto nella Simp Nation!».
Tra i più giovani utenti di TikTok, si considerano simp i ragazzi che hanno una cotta non ricambiata e che fanno di tutto per riuscire a stare accanto alla ragazza di cui sono innamorati. L’uso ironico o autoironico di simp può, come in questo caso, essere del tutto privo della componente misogina originaria, come quando si usa ad esempio per indicare un fan innamorato di una celebrità o di un personaggio finzionale.
A prescindere dall’uso più o meno esplicitamente misogino, la parola simp è diventata, nella sua accezione primaria, una delle molte espressioni (virgin, white knight, cuck, ecc.) con le quali nello slang di internet si indicano ragazzi “beta” riconducibili al prototipo del maschio de-mascolinizzato e sottomesso al sesso opposto, privo delle qualità estetiche e caratteriali del Chad, il quale, al contrario, rappresenta il maschio alfa: un moderno Humphrey Bogart con i muscoli in 3D e t-shirt molto aderenti, del tutto immune da sentimenti, e i cui tratti peculiari sono una sfrontata sicurezza di sé e la disponibilità illimitata di ragazze garantita da un corpo scultoreo.
Se il Chad risponde al modello ancora culturalmente pervasivo del maschio autonomo e dominante, il Simp è invece il tipo che viola il codice di comportamento non scritto della comunità maschile: è accondiscendente e servizievole, si colloca in una posizione di subordine rispetto alle ragazze mostrandosi interessato a compiacerle in tutto – anche quando le richieste sono penose e mortificanti – e instaurando di conseguenza relazioni nelle quali i rigidi confini di genere sfumano (esempio: un ruolo come quello dell’amica alla quale confidare insicurezze estetiche o dubbi sentimentali viene assegnato a un maschio, il quale si viene a trovare in una posizione che richiede qualità empatiche atipiche rispetto alle norme che regolano il comportamento sociale maschile).
Nella cornice culturale che fa da sfondo al personaggio, le donne sono maliziose e astute al punto da approfittarsi della gentilezza e sensibilità del simp per un tornaconto economico.
Quella messa in atto dal Simp, nella visione di maschi reazionari e antifemministi, sarebbe una strategia di conquista alternativa a quella del Chad e conforme alla propria condizione di scarsa mascolinità che non offre altre possibilità di ottenere gratificazione sessuale se non pagando e/o sottomettendosi al potere della donna. Nella cornice culturale che fa da sfondo al personaggio, le donne sono descritte secondo i canoni della stilizzazione misogina del “femminile”: belle, maliziose e astute, si approfitterebbero della gentilezza e sensibilità del ragazzo per un tornaconto economico.
Il video Day in the life of a Simp del canale Youtube Ryan The Leader, che inizia con la scena di un ragazzo che viene letteralmente calpestato da una ragazza con una stretta gonna di pelle rossa la quale gli dice you’re my doormat (“sei il mio zerbino”), offre un buon esempio di come venga percepito un Simp e della costellazione di stereotipi misogini che accompagnano la sua stigmatizzazione: il protagonista è un grottesco “pappone-sottomesso”, nerd, occhiali e camicia, che parla di Shakespeare e sborsa soldi per soddisfare le richieste di una ragazza che lo schiaffeggia, lo obbliga a farle il bucato mentre lei è al telefono con un altro e che lui spera, un giorno, di sposare.