Politica
Il 14 Luglio Arturo Lorenzoni ha formalizzato le proprie dimissioni da vicesindaco di Padova per dedicarsi alla campagna elettorale che lo vedrà candidato per il centrosinistra alla guida della Regione.
A seguito dei fatti avvenuti a Schio nell’anniversario dell’«eccidio» del 7 Luglio 1945, la portavoce del comitato dei familiari delle vittime ha dichiarato che in futuro non verrà più celebrata alcuna messa pubblica per commemorare il fatto. È la fine del Patto di Concordia Civica stipulato nel 2005.
È passata, in consiglio comunale a Verona, una mozione contro il disegno di legge Zan-Scalfarotto sull’omotransfobia e la misoginia. Significative, per la retorica utilizzata, le dichiarazioni del consigliere Andrea Bacciga, legato ai movimenti neofascisti (“E’ un disegno di legge liberticida”) e di Alberto Zelger, politico della Lega, antiabortista e cattolico radicale (“E’ una legge bavaglio contro la libertà di espressione; serve soltanto a tappare la bocca a chi la pensa diversamente, rispetto al pensiero delle lobby gay che vorrebbero instaurare un regime di pensiero”). Una presa di posizione, evidentemente al di fuori delle competenze del consiglio comunale, che – al di là del merito specifico della legge Zan – evidenzia una volta di più l’ossessione dell’amministrazione Sboarina verso ciò che ancora definisce come «ideologia del gender».
Economia e lavoro
Dopo il dibattito sul crollo del ponte Morandi, il controllo di Autostrade per l’Italia – secondo quanto deciso dal Governo tra martedì e mercoledì – passerà dalla famiglia imprenditoriale veneta Benetton allo Stato. Un processo di cui non sono ancora stati definiti tutti i dettagli porterà infatti all’ingresso della Cassa Depositi e Prestiti nella S.P.A., fino ad acquisirne il 51%.
A seguito del decreto Semplificazioni (di cui abbiamo parlato nella scorsa puntata di Seize the Week!) il ministro delle Infrastrutture Paola de Micheli ha dichiarato che inaugurerà il cantiere dell’alta velocità tra Verona e Vicenza entro Ferragosto.
Trentatrè arrestati per associazione di tipo mafioso, traffico di stupefacenti, estorsione, rapina, usura, ricettazione, riciclaggio, turbativa della libertà degli incanti, furto aggravato, favoreggiamento, violazione della legge sulle armi in provincia di Verona. Appartengono a quattro famiglie derivate dalla ‘ndrangheta calabrese, che hanno infiltrato l’economia veneta concentrandosi sui settori dell’edilizia, del movimento terra, dell’impiantistica e della cartellonistica.
Dal 7 Marzo al 7 Maggio scorsi, cioè nel periodo di maggior incertezza dovuta al Covid-19, sono nate in Veneto ben 2700 nuove imprese: più o meno quanto l’anno scorso, in periodo «normale». Secondo un’indagine della Guardia di Finanza, questo potrebbe essere un sintomo di un attacco generalizzato all’economia da parte delle mafie nella crisi generale di liquidità dovuta al lockdown. In ogni caso, una grossa fetta delle persone che hanno fondato le imprese in questione hanno precedenti per mafia e usura, e risultano nullatenenti al fisco.
L’impresa Gbr Rossetto S.P.A. di Rubano (PD) è accusata di aver evaso l’Iva per 5 milioni e 400 mila euro oltreché delle imposte su un fatturato di 26 milioni di euro, attraverso la creazione di una società fittizia nel paradiso fiscale di San Marino.
Un imprenditore di Schio è indagato dalla procura di Vicenza per i reati di omessa dichiarazione fiscale, occultamento o distruzione di scritture contabili e di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Il sessantacinquenne conduce una vita costosissima, ma è riuscito ad evadere totalmente le imposte negli ultimi anni operando in nero, tramite ditte fittizie con sede estera e intestando i propri beni a dei prestanome.
Il comparto alberghiero ad Abano Terme (PD) e dintorni è in forte crisi a seguito del Covid-19. A questa crisi Marco Gottardo, direttore di Federalberghi Terme Abano Montegrotto, risponde chiedendo la proroga della Cig fino alla fine dell’emergenza e criticando le tutele per i lavoratori previste dal governo. «Credo che la soluzione migliore sarebbe stata quella di non bloccare i licenziamenti fino al 17 agosto, di eliminare invece i ticket di licenziamento e poter far così scivolare tutti i lavoratori in Naspi (il sussidio di disoccupazione, ndr) con tutte le tutele retributive e contributive a carico del Governo». Inoltre: «Non trovo sia corretto tutelare i lavoratori in momenti come questi con tutti gli oneri e i rischi del caso solo a carico del sistema impresa».
Sette indagati nel Bassanese per associazione a delinquere e sfruttamento del lavoro ai danni di 41 immigrati che lavoravano nel volantinaggio. I lavoratori sarebbero stati costretti a operare fino a 20 ore al giorno per 700 euro al mese e sarebbero stati sottoposti a controllo tramite il GPS e varie minacce.
Incidente sul lavoro il 15 Luglio a Montorso Vicentino: un operaio dipendente di una ditta locale è stato ricoverato al Suem di Arzignano per gravi ustioni.
Ambiente
Si è svolta Martedì 14 un’assemblea pubblica al Parco dei Girasoli di via Bainsizza (PD) per discutere del futuro del parco Basso Isonzo, messo in pericola dalle speculazioni dell’IRA (ne abbiamo parlato su Seize the Week! della settimana scorsa). I numerosi partecipanti hanno rivolto un appello al sindaco Giordani perché fermi i lavori di costruzione.
Covid-19
Scoperto un nuovo focolaio di contagio presso la Croce Rossa di Jesolo. Contagiate oltre 40 persone migranti ospiti della struttura, molte delle quali avevano lavorato o lavoravano nel settore agricolo.
Razzismo
La presenza di un gruppo di persone di origine bengalese che camminava lungo una strada a Campodarsego ha generato, in alcuni automobilisti (tra cui il presidente della Provincia di Padova Fabio Bui), una sorta di panico da Covid-19 che li ha portati a segnalare la circostanza alla polizia locale. Quest’ultima è intervenuta e ha rincorso queste persone, riuscendo a fermarne alcune e verificando che in alcuni casi erano senza documenti, ma avevano addosso quantità significative di contante. L’ipotesi del Mattino è che si tratti di lavoratori in nero impiegati nell’agricoltura proprio nel Padovano, pagati in nero e costretti a spostarsi a piedi.
Nel Cpr (Centro di permanenza per i rimpatri) di Gradisca d’Isonzo, in Friuli, un ragazzo albanese è rimasto senza vita e un ragazzo marocchino è stato portato in terapia intensiva. Ci sono state alcune rivolte. Un episodio che segue quello, avvenuto a gennaio, della morte del georgiano Vakhtang Enukidze, deceduto in circostanze ancora mai chiarite ufficialmente.
Lo scorso finesettimana, grave episodio di razzismo a Piove di Sacco (PD): due uomini di origine nordafricana, usciti in piazza con le rispettive famiglie e alcuni amici italiani, si sono visti negare da un buttafuori l’accesso al Cafè Pavoni con le parole “Oggi i marocchini non bevono”. Si sono rivolti alla polizia e ai legali; nel frattempo Daniele Rosi, titolare del locale, si difende: «Un servizio di sicurezza nelle serate più affollate è necessario per evitare episodi sgradevoli».