Seize the Week è una rubrica che, a cadenza regolare, riporta i fatti più significativi avvenuti nelle città e nei territori del Veneto. Un’informazione sintetica, indipendente e critica su ciò che accade in regione: fatti politici, realtà di movimento, scioperi, problemi ambientali e molto altro. Questo numero della rubrica si riferisce al periodo dal 28 Novembre 2020 all’11 Dicembre 2020.
Il Veneto dei ricchi
Per giustificare il fatto che il Veneto – a differenza di altre regioni – non è in grado di stanziare rimborsi per le categorie più danneggiate dal Covid, Luca Zaia ha ricordato che da dieci anni a questa parte non vengono imposte nuove tasse regionali. La scelta fatta in Veneto di non aumentare l’addizionale IRPEF, che comunque i veneti pagano all’1,23 % del reddito, potrebbe sembrare popolare ma non lo è: altre regioni l’hanno mantenuta a quella percentuale per i redditi bassi, ma l’hanno alzata per i redditi più alti. Evidentemente a Zaia toccare le tasche dei ricchi non conviene.
Nel frattempo a Mestre, al posto dell’ex scuola Manuzio, sorge il Manuzio Palace: un complesso di 45 appartamenti di lusso che verranno venduti a cifre che vanno dai 350 agli 800 mila euro l’uno. «Le metrature vanno da 80-90 metri quadri ai 250 degli attici», spiega Fabio Pesce della Pesce Costruzioni di Scorzè. «Abbiamo già venduto il 90 per cento degli alloggi. Ciò rappresenta la dimostrazione che, nonostante la crisi prosegua anche nel settore delle costruzioni, il comparto del lusso viaggia sempre a gonfie vele».
Per rimanere in tema: il Mattino di Padova esce con un articolo che riassume la situazione patrimoniale e di reddito dei principali politici padovani, attingendo ai dati pubblicati ai sensi delle leggi sulla trasparenza. È l’occasione per ricordarci che il sindaco Giordani, salito con una coalizione di centro-sinistra, è un imprenditore che dichiara ben 239 mila euro di reddito annui; mai però quanto il medico Ubaldo Leonardi, eletto con la coalizione di Bitonci, consigliere di minoranza, che nel 2018 ha dichiarato un reddito di 404 mila euro.

Covid-19
Al rifiuto dei medici di base di eseguire i tamponi come richiesto dalla recente ordinanza di Zaia fa seguito il rifiuto dei pediatri e delle pediatre: degli 85 che operano in provincia di Venezia, solo una decina ha aderito. Le motivazioni? Carenza di spazi sufficienti, carenza di personale infermieristico, ma soprattutto l’effettiva dotazione di tamponi, che è – a quanto dichiarato da Vito Francesco D’Amanti, referente provinciale della Federazione italiana medici pediatri – di soli 20 per ogni pediatra.
Ambiente e territorio
Nel corso della settimana passata il Veneto è stato colpito da una serie di episodi di maltempo con pochi precedenti nella storia recente. Sono caduti 624 millimetri d’acqua, contro i 586 del 2010, l’anno dell’alluvione che coinvolse 130 comuni e 500 mila persone. Vicenza città non è stata allagata solo grazie al nuovo bacino di laminazione di Caldogno; sommerse invece aree del comune di Torri e della frazione vicentina di Settecà. Grossi danni nel Bellunese e acqua alta a Venezia, aggravata dal fatto che il MOSE non è stato azionato perché le previsioni sottostimavano l’altezza della marea.
A fare da contraltare a queste notizie, che testimoniano – nella migliore delle ipotesi – l’incuria a cui è stato sottoposto il territorio veneto, ecco una nota del COVEPA (Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa) a proposito del mancato utilizzo del tratto finora aperto della nuova Pedemontana: «la nostra amata Regione Veneto si dota di una Superstrada pedemontana veneta, oggi ridicolmente percorribile in clamoroso ritardo solo da Bassano a Thiene, che accentua ulteriormente lo scasso idrogeologico delle nostre terre e che per di più è vuota: miseramente vuota nonostante a quotidiani e tv unificate si sia detto di come i veneti già la usino».
Ci spostiamo nel territorio ferito di Marghera, dove, due settimane fa, è stata posta sotto sequestro un’area dell’estensione di un ettaro e mezzo, divenuta da tempo una discarica abusiva di rifiuti pericolosi. Sono stati rinvenuti circa 500 metri cubi di materiale, tra cui numerose lastre di amianto. Nella stessa zona proseguono le proteste contro il nuovo inceneritore di Fusina, portate avanti da varie associazioni tra cui Opzione Zero di Mestre.
Sempre a Marghera, area perennemente in crisi «che negli ultimi tre decenni ha visto una raffica di chiusure di fabbriche con migliaia di dipendenti e ha subito un danno ambientale e umano enorme con le emissioni di fumi tossici e cancerogeni e di reflui e rifiuti che hanno inquinato la laguna e le aree industriali», sembra però che sia in atto anche una parziale conversione energetica. Conversione della centrale a carbone di Fusina in una centrale a gas metano; efficientamento della centrale a gas Edison Levante; il deposito di gas naturale liquefatto di Venice lgn spa nell’area di Decal, per il rifornimento delle navi; un parco fotovoltaico di 10 mila pannelli nelle aree industriale dismesse di Eni: queste le novità annunciate in un articolo della Nuova di Venezia dello scorso 26 Novembre.
La città di Verona, secondo le indagini di Legambiente, è tra le peggiori in Veneto per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti. Sta infatti tra quei comuni che non raggiungono nemmeno il 50 per cento di raccolta differenziata: peggio di tutti gli altri capoluoghi del Veneto, e con una tendenza positiva veramente poco significativa (ricicla solo lo 0,1% in più dello scorso anno).

Economia e lavoro
Il 27 Novembre, tra Castelguglielmo e San Bellino, si è svolto un presidio Cgil volto a denunciare i numerosi problemi legati al nuovo centro di distribuzione Amazon da 189mila metri quadrati costruito a cavallo trai due comuni: la mancanza di servizi di trasporto in grado di garantire l’accesso al sito, di alloggi nelle vicinanze, eccessiva precarietà e turni di lavoro massacranti. I due piccoli paesi contano, insieme, 2500 abitanti e non sono in grado di fornire alloggio agli oltre 900 addetti che lavorano nel complesso in questo periodo pre-natalizio. Dipendenti che, a loro volta, hanno contratti troppo precari e stipendi troppo bassi per far fronte alla difficoltà di trovare case e trasporti per recarsi al lavoro.
A Padova, 7 Dicembre, davanti al Bo, si è svolta una manifestazione di un gruppo di medici neolaureat* in attesa dei risultati del test di ammissione alle scuole di specializzazione. «Sono oltre 24 mila in Italia i neolaureati in Medicina e chirurgia che, dopo aver partecipato al test lo scorso 22 settembre, sono in attesa di sapere se e dove potranno iniziare la specializzazione» ad inizio Gennaio, riferisce il Mattino. «Dovremmo ricevere le assegnazioni, immatricolarci, sistemare l’assicurazione, trovare casa, trasferirci in circa 10 giorni con il Natale e la pandemia in mezzo?», si chiedono l* partecipanti.
Si diffonde l’agitazione a Vicenza a seguito dell’annunciata decisione di Forall, proprietaria dello storico marchio vicentino Pal Zileri, di chiudere la produzione. La ditta attualmente occupa più di 400 persone. «Scelta grave che le Organizzazioni Sindacali non possono condividere dato che non sono state vagliate altre soluzioni possibili per a salvaguardia dell’occupazione», scrivono in una nota FEMCA Cisl e FILCTEM Cgil.
Verona, 27 Novembre: un operaio romeno di 38 anni è morto mentre stava smontando un’impalcatura in un cantiere nella zona di Verona Sud, per un cedimento dell’asse che lo reggeva. San Donà, 4 Dicembre, elettromeccanica Viotto: l’operaio Christian Cuceu, di 23 anni, è rimasto incastrato in un macchinario ed è morto sul lavoro.

Violenza e fascismo
Veronetta, 2 Dicembre, otto della sera. Un gruppo di giovani si dirige verso Porta Vescovo con mazze e bastoni e attacca altre persone lanciando contro di loro vari oggetti, bottiglie e una sedia in metallo. Insieme alle armi, vengono loro sequestrati materiali del gruppo neofascista Blocco Studentesco. L’episodio si inserisce nella complessa storia del quartiere, che ha visto negli ultimi anni diversi tentativi di gruppi di estrema destra di assumere il controllo del territorio. Per approfondire c’è questo articolo apparso pochi giorni fa su Malora.
Femminicidio a Roveredo in Piano, nel giorno della giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Aurelia Laurenti, 32 anni, è stata uccisa a coltellate dal compagno Giuseppe Forciniti, infermiere di 33 anni. L’avvocata Rosanna Rovere, indicata come legale da Forciniti, ha rinunciato all’incarico ritenendolo incompatibile con il suo impegno a tutela dei diritti delle donne.
Un sessantenne mestrino è stato allontanato dalla famiglia a seguito di denuncia della moglie. La maltrattava davanti al figlio minorenne, in modo ripetuto e anche ossessivo.

Cose che in Veneto non succedono
Un’organizzazione autonoma tipo ‘ndrangheta, attiva nei Comuni di Sommacampagna, Villafranca, Valeggio sul Mincio, Lazise, Isola della Scala e in altri luoghi della provincia di Verona. Ottantaquattro imputati, centonove capi d’imputazione: estorsioni, riciclaggio di danaro sporco, usura, furti, spaccio e fatturazioni per operazioni inesistenti tra imprese del Veronese e calabresi. È l’esito di una stagione di indagini condotte dal ROS di Padova. «La storia delle infiltrazioni criminali nella nostra provincia», ricorda l’Arena di Verona, «parte da lontano dai primi anni ’80 quando tra Sommacampagna, Villafranca e altri paesi della provincia arrivarono gli appartenenti alle cosche, spediti al confino dai tribunali calabresi, campani e siciliani».
Città
Ultimi giorni di Novembre: il Consiglio Generale della Fondazione di Venezia, proprietaria dell’immobile Casa dei Tre Oci sede dell’omonimo museo di fotografia, ha approvato la proposta di Piano Strategico 2021-2023, che include, tra le varie attività, la riduzione della quota di patrimonio immobiliare e dunque anche l’eventuale cessione del meraviglioso edificio sito alla Giudecca. Il bisogno di liquidità della Fondazione è collegato al buco causato dal fallimentare progetto del Museo del Novecento (M9) di Mestre. L’impresa Civita Tre Venezie, che gestisce il museo Tre Oci dal 2011, fa sapere che non cesserà le sue attività, eventualmente trovando una nuova sede.
Padova: problemi per il primo intervento in project financing mai realizzato in città, ovvero la ristrutturazione del frontone del Foro Boario in Prato della Valle e del parcheggio retrostante. Un’iniziativa della giunta Bitonci, che nel 2016, dopo aver assegnato l’appalto, modificò il progetto eliminando il park interrato senza rifare la gara. L’ANAC, autorità anti-corruzione, ha dichiarato illegittimo questo procedimento e ha assegnato al Comune 45 giorni di tempo per rivedere la convenzione con i privati, che dovranno assumersi una maggior quota di rischio a fronte del vantaggio che hanno ricevuto per dover effettuare meno lavori.
Natale 2020: due camion pubblicitari si aggirano per il Veneto. Uno è il gigantesco camion della Coca Cola, in occasione del Coca Cola Christmas Truck Tour di quest’anno, occasione per la multinazionale americana di farsi bella di alcune iniziative di beneficenza attivate in occasione della pandemia. L’altro è il camion-vela del movimento Pro Vita, avvistato per esempio a Verona, con il suo messaggio fallace contro la pillola abortiva RU 486: un farmaco considerato sicuro ed efficace dalla stessa Organizzazione Mondiale della Sanità, e ormai utilizzato nella quasi totalità dei paesi dell’UE e del mondo.
