Falastin Falastin. Manifesto musicale per la Palestina
Mentre quasi tutti gli altri continuano a schierarsi dalla parte del più forte, di chi ha sempre e comunque dalla sua l’arroganza della ragione, abbiamo deciso di esprimere attraverso un nuovo episodio del podcast resistente di Seize the Time il nostro sostegno al popolo palestinese e alla causa della sua indipendenza, della sua liberazione, della sua autodeterminazione. Anzitutto perché emerga un aspetto spesso trascurato: che, in quanto radicata secolarmente in un territorio, e nonostante settantacinque, ininterrotti anni di occupazione, oppressione e apartheid, quella palestinese è una civiltà estremamente viva, che produce arte, cinema e tanta musica, e anche in questo modo resiste al dominio sionista e alla violenza occidentale, mantenendo integra la propria identità. Eccovi dunque poco più di un’ora di storie di esuli, di sperimentazioni elettriche ed elettroniche tra tradizione araba e generi d’importazione, di poesie, canzoni di rivolta e concerti clandestini, per dare voce a chi da decenni canta le speranze e le sofferenze della Palestina, a chi ha denunciato con coraggio le ingiustizie subite, a chi inventa coi propri strumenti nuovi spazi di libertà, a chi oggi prova a immaginare un Medio Oriente diverso.
إما أن يرقص الجميع أو لا يرقص أحد.
Immagine di apertura: una fotogramma dal film di Elia Suleiman Intervento divino (2002).