Divan orientoccidentale. Contrappunti sparsi su ritmi egiziani
Un altro giro di danza, stavolta alle estremità orientali del Mar Mediterraneo, ma non solo: perché le poesie in musica dette muwashshah sono fiorite in Al-Andalus, perché anche un’orchestra argentina può fondere insieme baladi egiziano e tablao flamenco, perché grandi classici interpretati dalla regina della canzone mediorientale Om Kulthum possono essere rivisitati in chiave jazz a Parigi. Durante questo episodio ascolteremo alcuni dei pezzi più famosi che da decenni accompagnano le coreografie di danza orientale – e in Medio Oriente non hanno bisogno di presentazioni – ma riarrangiati e reinterpretati da collettivi di strumentisti la cui provenienza è variegata quanto le contaminazioni musicali con cui si cimentano. Tra Ponente e Levante ci si incrocia, si conversa… e ovviamente si balla, tutti, senza esclusione di colpi tra un “dum” e un “tak” sulla tabla.
Immā an yarqus al-jami’ aw lā yarqus ahadan!
Immagine di apertura: Palazzo della Zisa (al-Azīza) a Palermo, interno.
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