Le notizie della settimana
Seize the Week è una rubrica che, a cadenza regolare, riporta i fatti più significativi avvenuti nelle città e nei territori del Veneto. Un’informazione sintetica, indipendente e critica su ciò che accade in regione: fatti politici, realtà di movimento, scioperi, problemi ambientali e molto altro. Questo numero della rubrica si riferisce al periodo dal 27 febbraio al 5 marzo 2023.
LA DISPERAZIONE NON GIUSTIFICA…
Le parole del ministro Piantedosi sono incommentabili: la stupidità non giustifica l’odio. Di fronte a una tragedia (annunciata) come quella avvenuta a largo delle coste calabresi, il minimo è il silenzio, soprattutto da parte di chi ne è moralmente colpevole. Padova però ha risposto attivamente, sia alla tragedia, sia alle provocazioni arrivare dal governo; venerdì (4 marzo) la città si è riempita di manifestanti pronti a esprimere la propria solidarietà verso le vittime della strage.
Il fatto ha prodotto molta indignazione a livello nazionale e locale, ma non possiamo limitarci a dire che quella scesa in piazza venerdì era la Padova vera, quella buona e giusta, perché il razzismo continua a strisciare nelle nostre vie e nei nostri quartieri. Ricordiamo il corteo per la morte di Oussama e l’indifferenza con cui la città guardava i manifestanti; ricordiamo anche chi si è sentito libero di lanciare uova da un cavalcavia mentre si chiedeva giustizia per la morte di un ragazzo.
Per tutta la settimana l’immigrazione è stato un tema caldo a livello cittadino. Da un lato, preoccupa la tenuta del sistema di “accoglienza” davanti al picco di nuovi arrivi previsto; dall’altro, Roberto Volpe, presidente dell’Uripa (Unione Regionale Istituzioni e Iniziative Pubbliche e Private di Assistenza), vorrebbe risolvere il problema, sempre più impellente, della mancanza di personale e posti letto nelle case di riposo con una bella immigrazione programmata, capace di accogliere i migranti, bravi e buoni, provenienti dai paesi dotati di una naturale «cultura assistenziale».
SVEGLIARSI A SINISTRA?
Mentre in sottofondo continua il dialogo sull’Autonomia differenziata (che abbiamo trattato qui), sulle prime pagine dei giornali spicca la vittoria alle primarie del Pd di Elly Schlein.
Evidentemente le visite di Bonaccini a Padova non hanno funzionato, dato che la nuova segretaria dei democratici ha stravinto la battaglia elettorale nel centro cittadino. Tra i vari commenti che chiamano in causa la storia di decennale immobilismo del partito, qualcuno, Laura Puppato (sindaca di Montebelluna e candidata alle primarie vinte da Bersani), ha voluto darci qualche speranza, prefigurando col terrore negli occhi, una svolta marxista-leninista della Schlein.
POLITICA LOCALE
Restando nel dibattito politico, a Padova in sede di consiglio comunale, durante la discussione sulla delibera riguardante il regolamento del registro delle associazioni, l’opposizione (Fdi) si è lamentata con l’assessora Cristina Piva, colpevole di aver allegato un autoemendamento in materia di linguaggio inclusivo e di aver perso tempo, presentando, infine, un delibera monca. I 70 emendamenti proposti dall’opposizione per ovviare al problema hanno sfortunatamente messo in secondo piano la presenza dei comitati presentatisi in comune per protestare contro il famigerato ampliamento del magazzino Alì.
Dalla regione arriva una nota di colore; è stato istituito un accordo tra amministrazione regionale, associazioni scolastiche e Anci per promuovere la «lotta all’antisemitismo». Alla conferenza di presentazione c’erano Luca Zaia e Giuseppe Pecoraro (Fdi), già nominato dal governo «coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo». Siamo in Veneto, si parla di scuola, eppure la Donazzan non c’era (che si stesse preoccupando delle borse di studio?).
CORTINA (CHE CASINO), AMBIENTE E UN PO’ DI SPERANZA…
Tra ambiente, politica e lavoro, stanno inesorabili le Olimpiadi di Cortina; mentre le scadenze si fanno sempre più vicine, il dibattito si fa sempre più acceso. La vulgata vede l’evento come un’occasione d’oro per il Veneto e per l’Italia, ma non mancano le criticità: i lavori sono in ritardo, gli enti in gioco sono troppi e creano confusione, il rischio di infiltrazioni criminali e di speculazione è alto, alcuni cantieri (Velodromo di Spresiano) non ne vogliono sapere di riaprire…
Tra i problemi di siccità e l’aria irrespirabile, l’Università di Padova sembra aver trovato un possibile salvatore. In settimana è arrivato in città il principe Alberto II di Monaco; dopo un lungo elogio delle qualità dell’ateneo rivolto alla rettrice Mapelli, il turista d’eccezione si è detto colpito dalle ricerche in tema di sostenibilità e si è dichiarato pronto a una serena collaborazione in materia.
Intanto, per la rubrica spazi verdi a Padova, questa settimana tornano sulle pagine dei giornali il parco Prandina e il dimenticato boschetto in via Decorati al Valor Civile (Voltabrusegana). Il primo, nonostante le proteste dei comitati, si trova in una fase di transizione per diventare uno dei parcheggi più capienti della città; eppure sembra che nessuno lo usi, facendo arrabbiare tanto gli ambientalisti, quanto i commercianti per i quali era stato programmato. La scelta comunale è allora la più classica: lasciare le cose come stanno, almeno fino a fine anno. Il boschetto, invece, se di bosco si può ancora parlare, verte in condizioni misere; durante l’amministrazione Bitonci (2016) è stato abbattuto per lasciare spazio a un cantiere che si trova ancora lì. I residenti si sono quindi messi in moto per chiedere all’amministrazione comunale, che «si dichiara così attenta al verde», di fare qualcosa di più di quanto fatto negli ultimi cinque anni.
Un po’ di speranza viene portata dai più di 500 manifestanti che venerdì (3 marzo) sono scesi per le strade di Padova in occasione del consueto sciopero climatico chiamato da Fridays For Future. In una delle città più inquinate d’Europa, dove non piove da settimane e si costruiscono più supermercati di quanti alberi si piantino, i giovani medi, i collettivi politici e i comitati più anziani scesi in piazza, dimostrano che qualcosa si può fare. Se c’è stata così tanta sorpresa (e riprovazione) per il blitz non programmato nel cantiere di Agrifutura in via Paolo Sarpi e per il boicottaggio di più di una ventina di scuole superiori («scuola chiusa per emergenza climatica»), evidentemente è stato un evento piuttosto sentito.
MOBILITÀ…
È scoppiata la bagarre Busitalia: il sistema dei trasporti padovano è in crisi ma nessuno sembra essere d’accordo sulle cause. Il comune non sa da che parte stare e non parla; l’amministratore delegato di Busitalia, Gino Colella, invece, attacca un po’ chiunque, lamentando la mancanza di fondi statali (il fondo per il trasporto pubblico sarebbe fermo da quindici anni) e attaccando la «famigerata» legge 104 (sacrosanta, ma incentiverebbe l’assenteismo); i sindacati attaccano provincia e comune, Giordani insomma, colpevole di aver accettato le offerte a ribasso dell’azienda e di pensare esclusivamente alla nuova linea tranviaria, mentre il sistema dei trasporti va in pezzi. Delle condizioni degli autisti invece si parla poco, sia dei turni superiori anche alle 10 ore, sia del salario…
Intanto la mobilità va peggiorando: le corse saltano e il Borgomagno chiude. Fino al 6 aprile, il comune ha dirottato biciclette e pedoni letteralmente in mezzo alla strada, costretti cioè a invadere la corsia dei tram. Mentre c’è chi incolpa il comune e chi Busitalia, all’appello «qui si rischia il morto», il direttore dell’esercizio dei tram ha dato ai dipendenti un ordine chiaro: guidate con prudenza.
Alla luce di tutto questo, come leggere l’errore dell’autista che, mercoledì mattina, ha incastrato il bus (linea 14) nell’incrocio tra via San Francesco e via Cesarotti a Padova, bloccando l’intera viabilità? Dimenticanza o disobbedienza civile?
LAVORO E SOLIDARIETÀ DI CLASSE
Continua a rimbalzare sulle pagine dei giornali il gesto di solidarietà di una settantina di lavoratori padovani dello stabilimento logistico di Safilo che l’8 febbraio sono partiti alla volta di Longarone per lottare con i 500 operai che rischiano di perdere il posto di lavoro. Ormai sono molti i Seize the week che rilanciano la lotta dei lavoratori contro un modello produttivo predatorio e già visto: delocalizzare per guadagnare.
Più estremo è stato invece quanto avvenuto nello stabilimento della Sulcis in Sardegna; in settimana, 4 operai si sono asserragliati sulla cima della ciminiera dell’impianto per chiedere un intervento contro il caro energetico che rischia di portare al calo della produzione e al taglio di posti di lavoro.
COME SI PUÒ ESSERE PADOVANI?
Francesca Michelin, orgoglio Veneto, è antipadovana? Ce lo dice la pioggia di commenti legati ad uno dei suoi ultimi brani: Padova può ucciderti più di Milano. Il dibattito divide la cittadinanza e ci dimostra ancora una volta che molti preferiscono che si parli bene della propria città piuttosto che preoccuparsi per la salute della città stessa.
PISTA ANARCHICA?
Nella vicina San Marino, lo scorso autunno, è stato trovato il corpo senza vita di un caro amico del ministro del turismo locale, più specificatamente, il gatto. Le indagini sono ora concluse e l’assassino è un giovane campione di ciclismo (trasferitosi a San Marino per il regime di tassazione favorevole), il quale dovrà pagare un risarcimento. È strano che le indagini non l’abbiano identificato come un seguace di Cospito, seguendo la moda del momento e le indicazioni degli 007 italiani che ritengono l’attuale minaccia anarchica la più grave per il paese.
Intanto, ricordiamo che Alfredo resta in carcere, all’ergastolo, mentre lo si lascia morire di fame. Nemmeno gli appelli dell’Onu alla dignità dell’uomo sembrano smuovere gli animi di governo e opinione pubblica.
Le notizie riportate sono tratte da articoli pubblicati in quotidiani regionali, provinciali, e, in parte nazionali, da Il Gazzettino, il Mattino di Napoli, il Mattino di Padova, il Corriere della Sera, il Corriere del veneto nella settimana tra il 27 febbraio e il 5 marzo 2023