Le notizie della settimana
Seize the Week è una rubrica che, a cadenza regolare, riporta i fatti più significativi avvenuti nelle città e nei territori del Veneto. Un’informazione sintetica, indipendente e critica su ciò che accade in regione: fatti politici, realtà di movimento, scioperi, problemi ambientali e molto altro. Questo numero della rubrica si riferisce al periodo dal 19 all’26 febbraio 2023.
CAMBIAMENTO CLIMATICO
CI SONO PRIMATI VENETI…
Secondo la società australiana Xdi, specializzata nella valutazione dei rischi climatici, il Veneto nei prossimi anni sarà una tra le zone del pianeta più soggetta agli effetti del cambiamento climatico. Siccità, inondazioni improvvise, innalzamento del livello del mare e caldo record saranno fenomeni cui dovremo abituarci. O forse ci stiamo già abituando. Già, perché solo in questa settimana le conseguenze sul territorio si stanno facendo sentire ancora una volta. A Venezia, per esempio, dove la bassa marea nei giorni di Carnevale ha creato non pochi disagi al trasporto pubblico (molti canali erano in secca); sul lago di Garda, mai così basso in inverno da trent’anni, dove è riemerso l’istmo che unisce la terraferma con la piccola Isola dei Conigli; in Valbelluna dove gli sbalzi di temperatura rischiano di danneggiare le api e la produzione di miele registra un calo del 50% come denuncia ApiDolomiti; o, ancora, nella Marca trevigiana dove la continua assenza di acqua rischia di buttare al macero la semina di mais, soia e frumento. La mancanza di acqua non preoccupa soltanto il settore agricolo ma anche i cittadini, soprattutto in vista dell’estate. Per questa ragione, i tredici gestori del servizio idrico integrato veneto si sono incontrati a Villaverla (nel vicentino), insieme ai rappresentanti dell’ Arpav e della Direzione Salute e Prevenzione della regione per predisporre un “piano di sicurezza idrica integrata”: al centro del piano, l’introduzione di un sistema di interconnessione tra le reti dei diversi gestori, da attivare nel caso in cui una di queste fosse sprovvista d’acqua.
….. E SOLUZIONI DA PRIMATI
Ma i problemi non sono finiti. Entro il 2050 gran parte della costa della nostra regione scomparirà, dalla costa veneziana fino alla spiaggia di Jesolo. Una minaccia concreta che i nostri consiglieri regionali (e gli imprenditori con loro) vogliono combattere con la forza e il coraggio di sognare, guardando «al futuro, puntando sulla ricerca e sull’innovazione». Ecco allora la soluzione: far diventare Jesolo come Dubai, realizzare isole artificiali sul mare, seguendo il modello delle Palm Islands costruite negli Emirati Arabi. In altri termini: l’obiettivo è creare una grande isola artificiale che ci protegga dalle mareggiate future. Geniale! L’idea è stata lanciata dal consigliere regionale Francesco Calzavara in occasione dell’evento “La nuova montagna”, ma non sembra estemporanea: la società olandese Royal Haskoning, specializzata in opere per la protezione della costa e ingegneria idraulica, ha già fatto un sopralluogo sulle nostre spiagge, mentre l’eurodeputata Rossana Conte (Lega) ha coinvolto i balneari adriatici a Bruxelles, presentando loro i benefici e la realizzabilità del piano. Sembra tutto pronto, insomma, con il beneplacito degli imprenditori veneti che già vivono a Dubai. Tutto straordinario, se non fosse che il modello delle Palm Islands ha avuto effetti devastanti non solo sulla flora e sulla fauna marina locale, ma sta comunque causando l’erosione delle coste limitrofe.
Ma vuoi mettere la goduria di bersi uno spritz su un’isola artificiale? Taaac.
VENETO IS MAGIC: ARIA IRRESPIRABILE E ACQUE IMBEVIBILI
In tutto il Veneto continuano a registrarsi valori di Pm10 superiori alla soglia prevista a livello europeo. Sebbene debbano rimanere sotto i 50 microgrammi per metro cubo d’aria i valori per i singoli capoluoghi di provincia per questa settimana sono i seguenti: Verona (110), Vicenza (105), Padova (99), Venezia (85), Rovigo (84), Treviso (74) e Belluno (62). Ad oggi non sono state ancora trovate brillanti soluzioni dai nostri amministratori regionali.
Nel frattempo, sono riprese le manifestazioni NO-PFAS davanti alla ex-Miteni di Trissino, nel vicentino, per chiedere la piena bonifica del sito. Negli anni l’azienda ha contaminato la falda acquifera più importante d’Europa, compromettendo la salute di migliaia di persone. Anche in questo caso i valori, questa volta dell’acido perfluoro ottanico (potenzialmente cancerogeno), parlano chiaro. A fronte di una soglia base di 8 nanogrammi per litro di sangue, molte persone registrano valori di Pfoa nettamente superiori (fino a 126 nanogrammi per millilitro). Nonostante le richieste di bonifica da parte dei cittadini, la ditta proprietaria del sito dell’ex-Miteni (la ICI 3) non ha ancora avviato l’iter di bonifica, mentre Regione e comune giocano a rimbalzarsi le responsabilità.
LAVORO
Come anticipato dal Seize the Week di due settimane fa, il 22 febbraio si è tenuto l’incontro tra l’amministratore delegato della Safilo, Angelo Trocchia, e le organizzazioni sindacali. A presiedere l’incontro l’assessore al lavoro Elena Donazzan. Non è cambiato nulla rispetto a quanto raccontato poche settimane fa. La Safilo ha confermato la non strategicità del sito di Longarone e l’ipotetica futura acquisizione da parte di un «importante player del settore dell’occhialeria». Oltre a frasi di rito («L’obiettivo per noi è la continuità produttiva dello stabilimento di Longarone e la salvaguardia dei lavoratori) per ora la regione non sembra aver trovato particolari soluzioni.
Di fronte all’assenza dello Stato, una bella storia di solidarietà tra lavoratori arriva dall’Electrolux di Susegana, dove un’operaia rischiava di perdere il lavoro per curare la figlia, colpita da una grave malattia. Per aiutarla, i lavoratori dell’azienda hanno raccolto duemilaottanta ore di ferie regalandole alla collega. Questo le permetterà di assentarsi dal lavoro per stare accanto alla figlia, senza il timore di dover perdere il posto. È una storia di solidarietà emozionante, ma che non deve farci dimenticare quanto ancora lo Stato sia sordo di fronte ai diritti dei lavoratori.
POLITICA
LA MARCIA DEI CINQUEMILA A MESTRE
Venerdì sera a Mestre si sono riuniti circa cinquemila manifestanti per le strade della città con l’obiettivo di dire basta al degrado, ma soprattutto basta a politiche fondate sulla sola logica della repressione. La presenza ingente di forze dell’ordine non ha dato i risultati sperati e ora la cittadinanza chiede politiche diverse. La manifestazione, organizzata dal basso, ha visto la partecipazione di cittadini di diverse nazionalità (italiani, cinesi, albanesi, bengalesi). Gli unici a non essere presenti erano gli esponenti dell’amministrazione Brugnaro a cui i manifestanti chiedono politiche che mettano al centro, accanto al tema della sicurezza, anche quella della rigenerazione urbana e di una maggiore presenza dei servizi sociali nel territorio.
LO SCERIFFO VA IN PENSIONE
Lascia la politica, all’età di 94 anni, Giancarlo Gentilini, meglio conosciuto come il sindaco-sceriffo. L’ex sindaco di Treviso che voleva vestire da «leprotti» gli immigrati per fargli «pim pim pim col fucile» e che voleva fare «pulizia etnica dei culattoni» non si ricandiderà come consigliere comunale alle prossime elezioni, dopo essere stato eletto per 29 anni.
VERSO L’8 MARZO: GELOSIA VENETA?
La settimana scorsa ci eravamo lasciati con una donna che, nel padovano, aveva subito un’aggressione: un uomo, non identificato, le aveva lanciato addosso un liquido corrosivo e, dai risultati delle ultime indagini, avrebbe tentato di farglielo bere. L’aggressione era stata anticipata, alcuni giorni prima, dall’incendio della macchina. Ora è caccia all’uomo. Ma non è un caso isolato. Anche in questa settimana si rincorrono notizie simili: a Verona, dove un ventiquattrenne è arrivato a minacciare di uccidere la ragazza quindicenne; a Vicenza, dove uno stalker – finito in carcere nel 2013 – è uscito dal carcere continuando a perseguitare la stessa donna; a Treviso, dove una barista trentaduenne si è sentita dire dal suo stalker: «scegli come vuoi morire». Anche questa settimana, insomma, ci ricorda quanto sia importante essere tutti in piazza l’8 marzo.
NON SI PUO’ DIRE FASCISMO….
La settimana si è chiusa con le dichiarazioni imbarazzanti del ministro dell’Istruzione Valditara contro Annalisa Savino, la preside del liceo Leonardo Da Vinci di Firenze, rea di aver commentato in maniera «impropria» l’attacco squadrista avvenuto sabato 18 febbraio di fronte al liceo Michelangiolo di Firenze. La pensano diversamente molti insegnanti, studenti e presidi delle scuole venete che, anche nella nostra regione, hanno voluto protestare contro le parole del ministro. Valditara, pur non avendo trovato il tempo di condannare i fatti del 18 febbraio, ha comunque deciso di tranquillizzare la preside Savino e tutti noi: «In Italia non c’è nessun pericolo fascista, non c’è nessuna deriva violenta o autoritaria.»
…. MA SI PUO’ CANTARLO
Nel frattempo, mentre Valditara ci deliziava con le sue letture, di fronte al comune di Caprino Veronese, alcuni componenti della banda di paese alla fine dei festeggiamenti di Carnevale hanno voluto deliziare il pubblico con l’esecuzione di Faccetta nera. Sicuramente uno dei tanti atti di goliardia. Si sa: a Carnevale ogni scherzo vale.
Le notizie riportate sono tratte da articoli pubblicati in quotidiani regionali e provinciali, da Il Gazzettino, Il manifesto, collettiva.it, il Mattino di Napoli, il Mattino di Padova, il Corriere del veneto, l’Arena di Verona, informatrieste.it, il Giornale di Vicenza nella settimana tra il 5 e l’11 febbraio 2023