Seize the Week è una rubrica che, a cadenza regolare, riporta i fatti più significativi avvenuti nelle città e nei territori del Veneto. Un’informazione sintetica, indipendente e critica su ciò che accade in regione: fatti politici, realtà di movimento, scioperi, problemi ambientali e molto altro. Questo numero della rubrica si riferisce al periodo dal 15 al 21 maggio 2023.
Politica
Tra domenica sera e lunedì mattina sono arrivati i risultati elettorali. Complessivamente il centrodestra ne esce rafforzato, ma lascia qualche grosso centro in mano alla sinistra. Sorprendente è il testa a testa vicentino tra Giacomo Possamai (centrosinistra) e Francesco Zucco (centrodestra), entrambi al ballottaggio, ma con il primo in leggero vantaggio. A Treviso trionfa Conte, Mario Conte, con oltre il 60% dei voti. Secondo molti stiamo assistendo alla nascita dell’erede di Zaia, il quale, anche se contento del proprio pupillo, alla domanda sulle future elezioni regionali si chiede: perché non eliminare il limite di mandati?.
Pochi giorni fa il Ddl Calderoli o Decreto Autonomia (differenziata) è tornato a far parlare di sé. Negli scorsi mesi diversi osservatori e agenzie di rating avevano espresso le proprie preoccupazioni sugli effetti del decreto, tanto che Zaia aveva lanciato un portale online da lui stesso denominato «anti-Svimez» (riferendosi a uno dei centri di rating in questione, a suo parere troppo meridionalista). Secondo quelle che sono anche le nostre previsioni (https://www.seizethetime.it/una-riforma-egoista/), ci si aspetta un aumento complessivo della spesa statale e soprattutto un aggravamento ulteriore delle diseguaglianze tra le regioni più ricche e quelle più povere. Questa volta, però, il report proviene dal Servizio Bilancio del Senato che ha pubblicato «per sbaglio», poi subito ritirati, gli esisti dei suoi studi. Il documento demolisce il Ddl Calderoli . Non si capisce ancora per quale motivo il report sia stato reso pubblico e poi rimosso, ma il dibattito si è riacceso tra la maggioranza che parla di dati parziali e l’opposizione che denuncia la censura.
A livello locale, a Padova ha riaperto la sede di Forza Nuova, il Bucranio, e all’inaugurazione è seguita la mobilitazione di tutti i soggetti padovani apertamente antifascisti. Ma ciò non è bastato, visto che sabato mattina, Fiore, fondatore del gruppo neo-fascista si è presentato in presidio davanti alla prefettura. Sembra che il clima politico generale del paese si rifletta poi a livello locale: i vari gruppi e gruppetti dell’estrema destra stanno riprendendo fin troppo coraggio.
Sanità
Continuiamo a seguire la “questione sanità” a Padova e in Veneto. Questa settimana sembrerebbe essere stata positiva per l’Ulss padovana: un favoloso trapianto di cuore esalta Zaia (che sembra onnipresente) e Alì regala 15 mila euro all’ospedale di Padova per una nuova sala d’attesa in pediatria. Eppure il presidente dell’Ordine dei Medici provinciale, Domenico Crisarà, dichiara che il sistema sanitario e assistenziale è in procinto di affondare a causa della mancanza di specialisti (c’è ad esempio una grave carenza di anestesisti in tutta la regione) e delle liste d’attesa infinite (in certi casi almeno un mese per le analisi del sangue).
Ambiente
Piove e i commercianti del centro si lamentano delle spese inutili per l’utilizzo di suono pubblico. La situazione, però, è preoccupante anche qui in Veneto, sebbene non sia critica come in Emilia Romagna. Gli spettri delle alluvioni del 2010 fanno paura. Così, mentre le piogge erodono il litorale rodigiano, Zaia decreta lo stato di allerta. Tra le varie interviste a tema ambientale degli ultimi giorni spicca quella all’assessore regionale alla Protezione Civile, Bottacin, che parla di una «bomba ecologica» pronta a esplodere in Veneto a causa di più di 130 siti-discarica tossici poco, o per nulla, sorvegliati.
Intanto, il gruppo Legambiente di Padova si trova in seria difficoltà, poiché deve pagare 33 mila euro alla società consulenze con cui aveva cooperato durante il periodo di attività dello Sportello Energia nella Bassa padovana. Lo sportello nasceva dalla collaborazione con la società Padova T.R.E. (territorio, rifiuti, ecologia) che si occupava della gestione dei rifiuti nella zona. Nel 2017 la società è fallita, lasciando circa 30 milioni di buco e un debito verso Legambiente di 76 mila euro che probabilmente non vedrà mai.
Agitazione a Verona
Prosegue la vertenza sindacale riguardante Le Macchine Celibi (cooperativa che gestisce in appalto i servizi di guardiania e accoglienza nei Musei Civici di Verona). Dopo il servizio di Report dedicato al caso, la cooperativa si è chiusa sulla difensiva, minacciando querele, mentre USB prepara lo sciopero per il 26 maggio a Verona, minacciando, in risposta, la chiusura dei musei. Il clima è teso, ma c’è ottimismo, poiché nonostante le smentite della società, il Comune di Verona è intervenuto chiedendo l’applicazione del contratto Federculture, e non quello di vigilanza voluto da Macchine Celibi. Da poco abbiamo ricostruito la questione in un intervista (https://www.seizethetime.it/verona-musei-civici-aria-di-sciopero/).
Casa
Continua la serie di uscite infelici del sindaco di Venezia, Brugnaro. In risposta a uno studente sulla questione “Caro affitti”, dichiara che uno studente non si merita la laurea se si fa fregare 700 euro per una stanza.
A Padova, invece, sembra che abbia fine il soggiorno degli studenti accampati a Palazzo Bo. Il loro primo obbiettivo infatti è stato raggiunto: discutere con la ministra Berini, la quale si è recata a Verona per l’inaugurazione dell’anno accademico. Eppure le parole della ministra suonano poco convincenti. Lei stessa dichiara che «le università sono state irrorate di fondi» e che «non hanno mai avuto tanti soldi come ora», anche se alle richieste degli studenti, l’Università di Padova e la Regione hanno sempre detto che i soldi non ci sono; dice poi che il pubblico è importante, ma che non ce la può fare da solo, infatti, i soldi di cui parla non sono assolutamente vincolati all’edilizia pubblica; ma è soprattutto quest’ultima frase a preoccuparci: «è il mercato che garantisce il welfare».
La rettrice intanto sorride ai lavori per un nuovo studentato in via Campagnola: 92 posti pronti nel 2026. La questione degli studentati è complessa e in attesa di nuove informazioni, vi ricordiamo il nostro pezzo a riguardo: https://www.seizethetime.it/la-citta-e-di-pochi-il-business-degli-studentati-a-padova/
Fuori dal Veneto… o quasi
Sorvoliamo velocemente sull’uscita dalla Rai di Fabio Fazio e della gioia di Matteo Salvini. Il nostro interesse si rivolge piuttosto al cambio di vertici in corso da un paio di mesi a questa parte all’interno dell’ente televisivo nazionale. Ricordiamo infatti che da pochi giorni è stato eletto il nuovo amministratore delegato, Roberto Sergio, con una votazione che ha spaccato il consiglio d’amministrazione. In attesa di nuovi cambiamenti, ci spostiamo a Udine, quest’anno palcoscenico dell’annuale Festa degli Alpini.
Vi hanno partecipato ovviamente i vertici dello stato: Giorgia Meloni e Ignazio La Russa. I due hanno parlato delle solite cose, l’amor patrio e la possibile reintroduzione della leva (volontaria). Interessante, la comparsa di uno striscione contro la violenza di genere e di un vademecum. Secondo il presidente della sezione degli alpini di Udine, Dante Soravito de Franceschi, lo striscione sarebbe parte «di un progetto di sensibilizzazione che a noi Alpini sta molto a cuore». Una questione cara agli alpini, soprattutto, se pensiamo alla famosa edizione dell’anno passato, con 150 denunce di molestie, e alle dichiarazioni di diversi membri dell’Arma durante la festa di pochi giorni fa.