Le notizie della settimana
Seize the Week è una rubrica che, a cadenza regolare, riporta i fatti più significativi avvenuti nelle città e nei territori del Veneto. Un’informazione sintetica, indipendente e critica su ciò che accade in regione: fatti politici, realtà di movimento, scioperi, problemi ambientali e molto altro. Questo numero della rubrica si riferisce al periodo dal 26 marzo al 2 aprile 2023.
Finché la barca (e il camion) va
Dopo cinque anni di indagini è venuto alla luce il grande modello di sfruttamento criminale di Fincantieri, azienda di cantieristica navale con sede a Marghera (fatturato complessivo 2022, in crescita rispetto al 2021: 7.44 miliardi di euro) che guadagnava sulle spalle di operai immigrati con stipendi da fame e senza tutele. (Se vuoi saperne di più leggi la nostra intervista al sindacalista Gaddi) Quello che fa impressione è il numero: 2000 dipendenti bengalesi e provenienti dall’Est Europa accertati, 2000 schiavi contrattualizzati.
Intanto anche dal mondo corrieri e autisti (BRT e Geodis le aziende incriminate) vengono fuori caporalato, corruzione, turni di 16 ore, anzianità cancellate e un sistema di società subappaltatrici fantasma che fanno perdere di vista il nemico.
Sfruttamento a portata di click
Al grido di meno sbarchi, più lavoratori il governo ha deciso di rendere finalmente esplicita la sua posizione rispetto all’immigrazione: un facile modo per ottenere un beneficio economico, sfruttando la disperazione.
L’immigrazione come “risorsa”, ma anche come “minaccia” a seconda dei punti di vista e della convenienza del momento. Tutto questo a partire dal famigerato Click Day che ha lasciato a bocca asciutta anche il Veneto (Verona, Rovigo e Treviso le più bisognose) a caccia disperata di lavoratori da sottopagare.
Se quindi da una parte si inneggia al rischio tendopoli dall’altra si levano lamentele demenziali del tipo “Addio alle fragole e hotel chiusi” per la mancanza di personale, inteso come vero e proprio capitale umano da spremere. Questi i problemi del primo mondo. E i corpi nelle bare di Cutro non sono ancora freddi.
A Padova intanto attraverso un’interrogazione della Consigliera ed ex assessora di Coalizione Civica Chiara Gallani si parla ancora del nome colonialista delle vie, Amba Aradam, Tembien, Lago Ascianghi e ancora una volta, come nel 2020 la sensazione è che sia facile guardare il dito invece della luna.
Per non farci mancare nulla il racket dei permessi di soggiorno è l’ultima buona notizia di questa settimana. 83 indagati e 3 arresti (due padovani e un rodigino) per l’ennesimo tentativo riuscito di lucrare sulla disperazione. Le intercettazioni degli incriminati, in cui appellano in modo vergognoso le persone sulla cui pelle si stavano arricchendo, fanno semplicemente accapponare la pelle. L’accusa? Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e concorso in falso ideologico e materiale.
Mafia e legalità da bar
A Eraclea si è tenuto un presidio contro tutte le mafie, capeggiato dal Patriarca di Venezia Moraglia che è stato quasi completamente disertato dai cittadini di Eraclea. La città era salita agli onori della cronaca in seguito alla scoperta dell’ampia presenza di inflitrazioni mafiose che aveva portato all’arresto del suo sindaco nel 2019. Tra le 300 e le 500 persone in Piazza, più sindacati e figure istituzionali che cittadini, i quali sembra osservassero scettici dai tavolini dei bar della piazza.
Intanto a Pediatria a Padova, Sidem Costruzioni, l’azienda a cui erano stati affidati i lavori ma che aveva in seguito subito un provvedimento interdittivo antimafia, si prepara a fare ricorso al Tar.
Insurrezione dei commercianti fanatici del parcheggio
Affascinante esternazione da parte di ASCOM: chi vorrebbe pedonalizzare entro l’anno Piazza Insurrezione, grande parcheggio in centro centrissimo a Padova, non lo farebbe per l’ambiente ma per gli ambientalisti. APS Holding abbozza ma fa elegantemente notare come il parcheggio sia fonte di ampi guadagni per il comune: 1 milione e 500 mila euro. Vedremo chi l’avrà vinta, visto che all’interno della stessa giunta non sembra esserci un totale accordo sul tema.
Intanto si parla tanto di una possibile spinta per la ripresa a tinte Green ma, come sempre, si lamenta l’assenza di professionalità adatte a guidarla in un circolo vizioso di cui bisognerebbe indagare a fondo le motivazioni.
Nel mentre, (come abbiamo diffusamente scritto qui) la siccità è sempre più una minaccia reale: non c’è più acqua per irrigare i campi. Ma non vorremmo mai negare la possibilità ai padovani e turisti di parcheggiare sotto il Palazzo della Ragione.
Editoria indipendente a Corezzola
Anche se il Festival “Libricorte” più che ai valori dell’autonomia sembra ispirarsi a quelli del revisionismo storico di stampo fascista. A Corezzola, piccolo paese del padovano, si terrà un festival di due giorni. Tra i protagonisti figurano la casa editrice di riferimento di Casa Pound e l’editore Cinabro che ha in catalogo i libri di Léon Degrelle alias il piccolo Adolf. Fa impressione che sia stato dato il patrocinio e che svetti il simbolo del Comune di Corezzola sui volantini che hanno suscitato le ire dell’ANPI Padova. Poco conta la difesa del sindaco basata sul fatto che ospitare una rassegna non significhi condividerne necessariamente i contenuti.
Quello che è interessante notare è l’impossibilità costitutiva in questi comuni mono-lista di rimostranze e voci dissonanti e la conseguente mancanza di opposizione a livello istituzionale. A Corezzola infatti non c’è stata nessuna campagna elettorale: alle ultime elezioni amministrative ha corso un solo gruppo politico. E viene da chiedersi se per fare politica dal basso non si debba davvero ripartire dalla provincia, anche da quei comuni di 5 mila abitanti che non devono essere lasciati in balia della destra più becera.
Lo sfogo di Formaggio
Joe Formaggio, consigliere regionale di FdI, scopre una nuova veste: quella della vittima. Ovviamente solo dopo l’accusa di molestie sessuali da parte di Milena Cecchetto (ne abbiamo parlato qui). Dopo un breve tragitto condiviso su un taxi acqueo diretto a Palazzo Ferro-Fini, luogo del misfatto, pare che si siano scambiati un tiepido saluto e che la Cecchetto in seguito risultasse “visibilmente scossa”.
“Mi accusano tutti e pago sempre io” avrebbe detto il nostro nemico che ormai esprime quasi apertamente il sospetto che a diffondere la voce delle molestie sia stato proprio un compagno di partito per eliminare un personaggio improvvisamente sgradito. A cui a sorpresa viene rimarcata anche la famosa foto in piedi con un mitra in mano scattata alla Fiera della caccia a Verona, la cui didascalia recitava “In rappresentanza della Regione, sono stato alla fiera della caccia di Verona, sempre al fianco della lobby dei cacciatori e delle armi”.
Speriamo che almeno in vista delle elezioni regionali e amministrative questo dissidio spezzi la coalizione come sta succedendo ad Adria e Vedelago in cui le forze leghiste e di Fratelli d’Italia faticano a trovare una mediazione.
Il Veneto è Zaia
Da una inquietante intervista di Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio Regionale, emergono due dati interessanti: che il tetto dei mandati è incostituzionale e che il Veneto è e morirà leghista. Il mito di Zaia è completo (mito a cui concorre anche il suo ultimo libro: I pessimisti non fanno fortuna. Ne abbiamo scritto qui). Nulla può essere modificato nell’Olimpo del Governatore.
Tra le altre esternazioni degne di nota, il fatto che le molestie sessuali come quella di Joe Formaggio si eliminino attraverso la censura (5 lunghissimi giorni di sospensione), pochi dubbi sulla conferma di un Centrodestra unito a livello regionale, ottimismo anche su Vicenza (si vota a maggio) e un inedito riferimento alla Lega del terzo millennio che si “riconferma” (?) attenta ai diritti civili o meglio, della possibilità delle persone di fare “nelle loro vite private” quello che vogliono.
Ma ancora: “Dopo Zaia presidente veneto, ancora Zaia presidente veneto. Un fuoriclasse della politica”.
Istruttivo. E spaventoso.
Le notizie riportate sono tratte da articoli pubblicati in quotidiani regionali e provinciali e in particolare su Il Mattino di Padova, Il Corriere del Veneto, La nuova di Venezia, PadovaToday, L’Arena, Il Giornale di Vicenza, nella settimana tra il 26 e il 2 aprile 2023.