Seize the Week è una rubrica che, a cadenza settimanale, riporta i fatti più significativi avvenuti nelle città e nei territori del Veneto. Un’informazione sintetica, indipendente e critica su ciò che accade in regione: fatti politici, realtà di movimento, scioperi, problemi ambientali e molto altro. Questo numero della rubrica si riferisce al periodo dal 10 al 16 aprile 2023.
Crisi ambientale: alla ricerca dei colpevoli
Da settimane il tema della siccità si aggiudica il primato delle notizie più chiacchierate in Veneto. Ma la proclamata emergenza non pare aver risvegliato una più complessiva coscienza ambientale nel pragmatico popolo del Nordest, o meglio, nei suoi pragmatici amministratori. Certo l’acqua è fondamentale, l’ambiente è importante, l’ecosistema ecc… Ma bisogna tutelare anche il vino, che è, tra l’altro, patrimonio culturale di questa Regione (vedi la recente candidatura a Città veneta della Cultura 2023 delle Terre Alte del trevigiano, contraddistinte dalle colline del prosecco, già patrimonio Unesco: ne abbiamo scritto qualcosa qui). Proprio la Valdobbiadene, insieme alla Valpolicella veronese, risulta assediata dalla flavescenza dorata (o cicalina) che danneggia irrimediabilmente il raccolto. La Regione (la Lega) ha quindi appoggiato la richiesta al ministero della Salute di una deroga al divieto di utilizzo del pesticida clorpirifos, bandito dall’Unione Europea nel 2020 per le conseguenze gravissime che l’uso di questa sostanza neurotossica provoca in particolare nei più piccoli. Ribatte Federico Caner, assessore regionale all’agricoltura (Lega): quante storie per un po’ di veleno! Un mese di trattamento e non se ne parla più. Dobbiamo difendere i vitigni (e il profitto)!
Intanto Zaia non ci dorme la notte sull’orsa del Trentino, mentre la natura selvatica assedia lentamente gli spazi della civiltà, e lupi e cinghiali si avvicinano alle zone antropizzate, affamati e sempre più numerosi. Le responsabilità umane si rimpallano e l’unica soluzione che si prospetta è: “abbattere”.
Abbattere metaforicamente anche gli attivisti di Ultima generazione attivi in Regione: 12 di loro rischiano un processo per associazione a delinquere in relazione alle azioni di imbrattamento e blocco della circolazione, messe in atto per sensibilizzare la cittadinanza al tema dell’emergenza climatica. Tutto estremamente commisurato, insomma.
Me lo merito! (o forse no)
L’Istituto di istruzione superiore P. Scalcerle di Padova è salito agli onori della cronaca per la geniale trovata del dirigente G. Sozzo di premiare con 100 euro gli studenti con media superiore al 9. Contro questa monetizzazione del presunto merito si sono espressi in molti: dal Coordinamento degli studenti medi, a scrittori, psicologi e genitori. Solo il sindacato dei presidi può manifestare stupore di fronte all’attacco, fingendo di non riconoscere il carattere classista e discriminatorio dell’iniziativa. Forse è meglio che la paghetta per il 10 la continui a dare la nonna, mentre la scuola potrebbe investire i soldi che avanzano per perseguire i principi costituzionali di uguaglianza, quantomeno nel campo della formazione. Oppure per riparare le proprie strutture: quando, ormai raramente, piove, le classi si allagano anche in una delle regioni più ricche d’Italia.
La scuola è un campo di battaglia anche dell’antifascismo. Sempre a Padova i militanti di Blocco Studentesco, la giovanile di Casa Pound, imbrattano (loro veramente) i muri del liceo Tito Livio con manifesti intimidatori rivolti allo scrittore Paolo Berizzi, noto per le sue inchieste sui movimenti neofascisti italiani (e in particolare veronesi) e invitato a tenere una conferenza a scuola. Il liceo era già stato teatro di un’azione del Blocco Studentesco, che evidentemente manifesta un’idea tutta sua di libertà: puoi parlare solo se rispetti i camerati. Speriamo che i lupi ci mangino prima.
Crisi abitativa: non è un paese per residenti
Non frena l’emergenza casa a Padova, ma qualcuno sente già profumo di affari. Gli affitti continuano a crescere nella città del Santo, che supera addirittura Milano nelle percentuali di rincaro degli affitti (fino a + 153%). La situazione grava sugli studenti e sui nuclei familiari con fascia di reddito media e medio-bassa. Qui abbiamo provato a rispondere al perché non si trovi più casa a Padova. I giornali, invece, si limitano a dire che “è il mercato”, che è “la legge della domanda e dell’offerta” – naturale, no? – e nel frattempo fanno baluginare le opportunità di investimento private aperte proprio dalla crisi abitativa. I grandi investitori si sfregano le mani e puntano ai fondi PNRR per la costruzione di studentati, guardando a Padova come alla Terra Promessa della speculazione. Ma sarà veramente il mercato a rendere abitabile questo luogo?
Anche Verona e Venezia rientrano fra le città con alto tasso di crisi abitativa. In questi contesti una delle cause principali della scarsità di affitti è da ricercare nel turismo e nella proliferazione di affitti brevi (airb&b e altre piattaforme digitali). Verona firma la proposta di legge elaborata dal gruppo “Alta tensione abitativa” per ridimensionare e regolamentare la disponibilità di questa tipologia di affitti, al fine di salvaguardare la residenzialità.
«La salute non si vende, la salute si difende»
Ieri (sabato 15 aprile) il Coordinamento Veneto a tutela della Sanità pubblica (Covesap) ha portato nelle strade di Vicenza circa 15 mila persone per manifestare contro lo smantellamento della Sanità pubblica in Veneto. I manifestanti chiedono alla regione investimenti per 50 miliardi in più all’anno, un nuovo piano di assunzioni che permetta ritmi di lavoro adeguati, il potenziamento della rete di assistenza territoriale. Rivendicano più in generale una politica – a livello nazionale e regionale – di tutela della sanità pubblica e non, al contrario, di sostegno a quella privata: ne abbiamo parlato qui.
I problemi nella Sanità pubblica sono infatti molteplici in Veneto proprio a causa dei mancati investimenti nel settore. Le ULSS, in particolare, non risultano in grado di smaltire le liste di attesa, costringendo molti pazienti a rivolgersi a una struttura privata. Esiste una legge, in realtà poco conosciuta, che permette al paziente di farsi rimborsare dalle ULSS di riferimento le visite private, se i tempi di attesa del pubblico superano quelli stabiliti dal proprio medico di base. Una recente proposta di legge prevede che questa possibilità sia scritta sulla ricetta medica, di modo che la cittadinanza ne sia informata.
Italia: paese dell’arte
Turismo alle stelle per le vacanze pasquali in tutte le città d’arte venete. Peccato che, come denuncia l’associazione di settore Mi Riconosci, ai musei civici di Verona alcuni lavoratori e lavoratrici risultino pagati meno di 5 euro l’ora. Si tratta di 50 lavoratori esternalizzati che svolgono servizi di guardiania ai Musei Civici della città scaligera, a cui il contratto è stato modificato in senso peggiorativo e senza alcun preavviso. Siamo, come denunciano gli attivisti di Mi Riconosci, alle soglie dello sfruttamento.
L’arte, insomma, è un affare come un altro e bisogna ricavarci guadagno. Lo afferma l’assessore alla mobilità veneta, Boraso, il quale propone di vendere la Giuditta II per la realizzazione del Bosco dello sport a Mestre, il cui progetto, legato ai fondi PNRR, è stato bloccato momentaneamente dall’Europa con la richiesta di chiarimenti. Ma cosa avete capito? Era solo uno scherzo!
Padova. Luci e ombre
Settimana intensa per l’amministrazione padovana. L’autorità anticorruzione boccia l’appalto per la seconda linea del tram (Sir3): una delle società del raggruppamento che si è aggiudicato la procedura non aveva i requisiti per partecipare. L’amministrazione e l’Aps Holding si difendono, ma il problema sono gli appalti a ribasso, sempre a rischio di infiltrazioni.
Nel frattempo, in seguito alla segnalazione del prefetto Raffaele Grassi, la procura chiede al sindaco gli atti delle 33 registrazioni dei figli di coppie omogenitoriali. Giordani e la giunta sono pronti a difendere fino davanti alla Corte Costituzionale il diritto al riconoscimento dei figli delle coppie arcobaleno. Si prepara una piazza per il 22 di aprile.
Le notizie riportate sono tratte da articoli pubblicati in quotidiani regionali e provinciali e altre testate, in particolare su Il Mattino di Padova, Il Corriere del Veneto, Il manifesto, l’Arena di Verona nella settimana tra il 10 e il 16 aprile 2023.