Seize the Week è una rubrica che, a cadenza settimanale, riporta i fatti più significativi avvenuti nelle città e nei territori del Veneto. Un’informazione sintetica, indipendente e critica su ciò che accade in regione: fatti politici, realtà di movimento, scioperi, problemi ambientali e molto altro. Questo numero della rubrica si riferisce al periodo dal 6 al 12maggio 2024.
Welcome back Novecento
“Gli aumenti del prezzo del caffè sono dovuti a una combinazione di fattori, tra cui maggiori costi causati dalla situazione del canale di Suez, minore esportazione dal Vietnam e azioni speculative dei mercati.”
Uno dei temi di inizio settimana è stato il Caro Caffè. Ormai in centro a Padova non è più possibile gustarsi l’espresso al prezzo dell’arcinota monetina: non è più il tempo delle 200 lire e non è nemmeno più il tempo dell’euro, squisitamente in moneta singola. No! Per il caffè ora si richiedono almeno due soldini, perché sotto l’euro e cinquanta, ormai, non si trova più. Giannandrea Dubbini, presidente della torrefazione Diemme, prova a dare qualche spiegazione e non si tratta solamente del caro vita che l’Italia sta affrontando ormai da mesi;tornano alla ribalta quei nomi dal sapore ormai passato e che riportano alla mente i primi amori adolescenziali, le note sul registro, i manuali di scuola: Suez e il Vietnam.
Ricordiamo poi che a breve il caffè padovano subirà una nuova rivoluzione: Starbucks. A brevissimo una nuova sede del noto brand americano aprirà vicino a Palazzo Bo e disseterà i nostri giovani studenti, che il caffè lo prendono ancora con una moneta, quella da 50 centesimi alle macchinette della biblioteca.
Il nostro presente sta evidentemente prendendo una piega strana, come se stesse venendo contaminato dagli ultimi anni del secolo scorso che, fino a ieri, sembrava solamente “storia”: arresti per corruzione all’interno delle giunte regionali (Giovanni Toti presidente della regione Liguria arrestato per corruzione), mondo diviso a blocchi, ripresa di esercitazioni nucleari in Bielorussa, esponenti socialdemocratici tedeschi picchiati per strada, Danimarca, Francia e Germania che rafforzano la leva militare e quest’ultima ragiona sul ripristino della coscrizione obbligatoria.
Carcere
Sebbene sia passata in secondo piano tra le pagine dei quotidiani della settimana, è degna di interesse la relazione dell’avvocato Mario Caramel sulla situazione delle carceri in Veneto. L’esperienza pandemica aveva sicuramente creato una crisi anche all’interno delle strutture detentive e molti si aspettavano che l’emergenza prodotta dalla pandemia sarebbe rientrata proprio durante l’anno in corso. In realtà, sembra che si stia avverando il presagio opposto: il 2024 si sta imponendo come l’anno dell’esplosione del problema carcerario in Italia. Lo studio presentato in commissione delinea un quadro tragico: sovraffollamento, tasso di suicidi in crescita, cure mediche insufficienti. La questione del sovraffollamento è la più inquietante: a Treviso la percentuale di detenuti rispetto alla capienza regolamentare è del 161%, a Padova del 147%. La media Veneta è circa del 134%, ma per comprendere meglio il panorama bisogna andare oltre alle percentuali: a Verona il dato (159%) significa che ci sono 532 detenuti per 335 posti disponibili.
Ambiente
Se a inizio settimana avete passeggiato lungo le rive del Piovego a Padova o lungo quelle del Bacchiglione a Vicenza, avrete certamente notato qualcosa di strano. Come un bagno allagato per un guasto alla lavatrice, le acque di queste città si sono riempite di schiuma. Infatti, una fabbrica di detergenti della zona di Altvilla Vicentina, Emmegi Detergens srl, ha subito diversi danni a causa di un rogo che hanno portato a una fuoriuscita del materiale stoccato nelle acque cittadine. L’allerta è finita (si dice che nessun pesce e nessuna pianta abbiano perso la vita) e finalmente i prodotti chimici se sono andati, lontano, alla deriva, nel mare di Chioggia.
Il “Piovego schiumato” ha riportato agli albori della cronaca un tema, comunque, sempre caldo: l’acqua. Il professor di Biologia Barausse (Università di Padova) sottolinea come l’acqua della città peggiori di giorno in giorno. Le criticità riguardano la fauna batteriologica all’interno della rete fognaria, la presenza di reti fognarie miste e un sistema di infrastrutture pensato per una città molto meno popolata.
Restando in materia di acqua, è sempre di questa settimana la notizia di un nuovo studio, sostenuto dal gruppo Mamme No Pfas, sull’incidenza dei Pfas nella zona contaminata tra le province del centro-basso Veneto. Dal 1985 al 2018 sarebbero circa 4000 i decessi inattesi all’interno della zona, i quali sono legati anche a un aumento delle malattie tumorali e a un loro incremento in età più basse.
La settimana si spacca
Dopo alcuni giorni in cui le uniche notizie degne di nota riguardavano le elezioni europee e le solite spaccature interne alla Lega o il gioco delle sedie nella giunta regionale del Veneto, ecco che le cose cominciano a succedere.
Giovedì è iniziato il G7 sulla Giustizia a Venezia. Leader di questo incontro tra i massimi esponenti politici in materia è stato il nostro Carlo Nordio, ministro della Giustizia della Repubblica Italiana. Tra le tante problematiche che il tema poteva sollevare, è stata scelta quella della disinformazione in rete al fine di “contribuire alla difesa dei sistemi democratici” e di tutelare “i processi elettorali”. Sono le parole di Nordio, Fratelli d’Italia, partito di maggioranza del governo le cui uscite in materia di disinformazione sono notevoli. Prendiamo il Super Bonus, da poco definito “la più grande truffa ai danni dello Stato” da Giorgia Meloni, per la quale, in tempi non sospetti, ma nemmeno troppo lontani, era un “diritto da tutelare”. Più risibile invece era stata la dichiarazione di un altro esponente di spicco del partito della fratellanza italiana, Ignazio la Russa, seconda carica dello Stato, che, all’anniversario di Via Rasella, confonde volontariamente un reparto della Wehrmacht con una banda musicale di semi-pensionati.
Giovedì stesso c’è stato quindi un corteo per accogliere l’inaugurazione dell’incontro internazionale. Circa 300 manifestanti hanno provato ad avvicinarsi al luogo della riunione finendo per essere caricati violentemente dagli agenti della celere in tenuta antisommossa. L’uso della violenza delle forze dell’ordine conferma lo slogan dei manifestanti: il vertice dell’ingiustizia.
Casa
La città lagunare ci fornisce anche un assist perfetto per parlare di casa. Infatti, è noto che il numero di residenti sia sempre minore e che questa fetta demografica venga ogni giorno rosicchiata dalla violenta turistificazione del capoluogo veneto. Ovviamente se si parla di turismo, si parla anche di affitti brevi ed di Airbnb. Nei prossimi mesi è prevista l’introduzione di un codice unico che punta a regolamentare il vuoto normativo su cui molti proprietari, piccoli e non, stanno lucrando. Di grande interesse è comunque la mappatura e le statistiche emerse dai lavori preparativi: nella nostra regione sono circa 30 mila le abitazioni destinate ad affitti brevi mappate sui vari siti come Booking e Airbnb. Caleani, il presidente di Aigab (Associazione italiana gestori affitti brevi), non sembra molto contento del nuovo quadro normativo: sarebbe meglio rimandare, perché d’estate i proprietari hanno tanto da fare con tutti i turisti pronti a spendere i propri soldi nel nostro bel territorio.
Intanto, la spada di Damocle calata da Ater sulle teste dei propri condomini si fa sempre più opprimente man mano che si avvicina giugno, momento in cui gli inquilini delle case popolari dovranno fare i conti con i nuovi “contratti anti-morosità”. La dinamica ormai è nota ai lettori di Seize the Time: gran parte delle morosità arretrate è incolpevole, frutto di mancanza di interventi di riqualificazione degli stabili e della speculazione energetica. Questa è solo la punta dell’iceberg, perché la lista di problemi presente nei blocchi Ater sembra senza fine; ricordiamo solamente che anche quando i lavori di ristrutturazione vengono attuati, i tempi di completamento sono interminabili, poiché il tutto viene subappaltato a ditte incapaci di regge un lavoro tanto dispendioso. Anche sabato c’è stata quindi una conferenza stampa davanti al Comune in cui i comitati delle case popolari Ater hanno chiesto nuovamente al Gestore e al Comune di prendersi la responsabilità di quanto sta accadendo e di programmare per iscritto un piano di intervento.
Intifada studentesca
Intanto gli studenti dell’Università di Padova che da settimane si riuniscono nelle sedi dell’accademia patavina hanno rotto gli indugi e hanno occupato palazzo Bo, prendendo parte all’Intifada studentesca lanciata in tutta Italia. Il tema caldo dell’occupazione è la richiesta di interrompere i rapporti accademici con Israele e le sue università. Non si sa bene per quanto tempo resteranno le tende e gli studenti che da un paio di giorni hanno riempito di vita i cortili del Bo, un luogo che che da anni è sempre più patrimonio dei turisti a scapito degli studenti.
Sicuramente prima di martedì la mobilitazione non cesserà. Infatti, il 14 maggio è stata chiamata una nuova seduta del senato accademico per discutere di una mozione proposta dalla stessa rettrice Mappelli, che da mesi si era rifiutata di prendere posizione ufficiale in merito. È probabile che la proposta avrà la maggioranza dei voti, tuttavia, non c’è da stare allegri: è la semplice conseguenza di una dinamica internazionale che ha origine nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Infatti, l’Onu da mesi, tramite la voce del suo Segretario Nazionale, condanna il genocidio a Gaza, e ora sembra propensa ad accogliere la Palestina tra i suoi membri, nonostante il rappresentante di Israele abbia distrutto pubblicamente la propria tessera di membro Onu per rispondere a tale suggestione.
La mozione prevista per il senato è la semplice costatazione dell’evidenza e, inoltre, sebbene sia stata spinta dalla pressione costante delle mobilitazioni degli ultimi mesi, resta una manovra calata dall’alto. Non a caso il tema più caldo non viene trattato: la mozione coniente esclusivamente una una condanna delle azioni di Israele senza affrontare il nodo della ricerca. Per gli studenti in agitazione e per chi capisce cosa stia succedendo, la decisione di preservare i rapporti di ricerca, soprattutto per quanto riguarda il ramo bellico, non è solo ipocrisia, ma connivenza nel genocidio.
Ne parlano già tutti
Infine, l’evento della settimana: l’adunata nazionale degli Alpini a Vicenza. Dal momento che i media locali e regionali non han parlato di altro nel corso della settimana, ci è sembrato il caso di parlarne il meno possibile. Alla fine ci aspettiamo le solite cose che da anni a questa parte continuano a ripetersi: circolazione interrotta, treni intasati, caos in città, cappelli pennati in giro per le città, elevato tasso alcolemico, canzoni stonate e un costante pericolo di molestie.
Resta fuori solo il grande arrivo del papa a Verona… ma per noi questa settimana finisce qui.