L’inceneritore di Padova è uno dei due impianti di bruciamento rifiuti attivi in Veneto. Collocato nell’area urbana, è al centro di una polemica per la scelta, da parte dell’azienda che lo gestisce, HestAmbiente, che a sua volta fa capo al gruppo Hera, di ampliarne la capacità reale di smaltimento attraverso la costruzione di una quarta linea.
Contro questa scelta, dannosa per la salute pubblica ma anche per la costruzione di un modello di gestione del territorio che discuta sul rapporto fra produzione di valore e produzione di rifiuti, si sono schierati numerosi comitati, organizzazioni, cittadini. Quando si parla di rifiuti, infatti, non si parla semplicemente di un problema tecnico, ma si affrontano i nessi che legano lavoro e salute, profitto e inquinamento, territorio e rapporto fra pubblico e privato.
Pubblichiamo il video di un incontro tenutosi martedì 16 Novembre 2021 nella sala “E. Terrazza” di via Boccaccio durante il quale, assieme a Gianni Tamino, che ha fatto una panoramica sulle problematiche che l’incenerimento dei rifiuti provocano su vari livelli, si è dialogato assieme all’esperienza di Forlì. Auretta Pini, attiva nei comitati contro l’inceneritore anche lì gestito da Hera, ha raccontato l’esperienza di re-internalizzazione, da parte del comune, del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, con positivi risultati sia per l’ambiente che per le tasche dei cittadini.
Per chi volesse approfondire, Seizethetime ha trattato la vicenda:
– in un’intervista a Gianni Tamino, che fa la storia dell’inceneritore di Padova e delle lotte che l’hanno interessato, e
– in un dossier che spiega le ragioni dei comitati contrari alla costruzione della quarta linea.