Un progetto d’inchiesta
“Viverla,
conoscerla,
trasformarla”
Il 13 febbraio ha avuto luogo il primo laboratorio del progetto “La Nostra Arcella”, promosso da Casetta del Popolo Berta – Potere al Popolo.
Clicca qui per rispondere all’inchiesta.
Il progetto mira a coinvolgere il quartiere Arcella di Padova in un percorso di mappatura dei bisogni della popolazione residente. A partire dall’esperienza, sorta l’1 maggio 2019 con l’apertura della Casetta del Popolo Berta, è nata l’esigenza da parte di un gruppo di attivisti e attiviste di condurre un’indagine approfondita del quartiere, per metterne in evidenza la complessità e la variegata composizione sociale. L’inchiesta non si ferma però alla sola descrizione del quartiere, ma ha come scopo l’acquisizione di informazioni fondamentali per portare avanti pratiche mirate e trasversali di mutualismo.
Di seguito proponiamo la trascrizione di una breve intervista, condotta a un* delle/degli attivist* direttamente coinvolt* nel progetto:
a) Perché nasce questa inchiesta?
Il quartiere 2 nord, meglio conosciuto come Arcella, è molte cose. Il luogo in cui si nasce e trascorre tutta la vita; un quartiere studentesco; un posto nuovo in cui si arriva spaesati, magari non conoscendo ancora la lingua; un dormitorio dove ci si trasferisce per lavoro. Alcuni dicono che l’Arcella è un quartiere degradato, altri che è il quartiere più bello e vitale di Padova. Insomma questo è un quartiere su cui si sente dire tutto e il contrario di tutto, e dove spesso la realtà viene nascosta dalla propaganda. Quel che conta è che l’Arcella è nostra: è fatta da chi la abita, da chi frequenta gli stessi posti, da chi si incontra al bar all’angolo o dal medico o nel parcheggio del supermercato. L’Arcella è fatta dai suoi abitanti e dalla sua collettività; dal vicino di casa di cui non so il nome, ma che ha i miei stessi problemi, da chi abita nella via a fianco e con cui ci si potrebbe aiutare a vicenda.


Troppo spesso infatti rimaniamo intrappolati nei nostri problemi individuali, senza nemmeno renderci conto di quanto siano comuni e condivisi. Le porte di casa rimangono chiuse e restiamo in solitudine davanti alle difficoltà con il lavoro, ai servizi che mancano, a una burocrazia soffocante, a una legge sbagliata.
b) Che cos’è l’inchiesta e come si sviluppa?
Nei mesi di vita della Casetta del Popolo “Berta” abbiamo imparato che unendo le forze possiamo cambiare le cose in meglio, e che ai problemi comuni bisogna dare risposte collettive. Soprattutto abbiamo imparato che dove sembra ci siano solo problemi spesso ci sono anche potenzialità, risorse e generosità. E talvolta più grandi di quanto possiamo immaginare. Per questo abbiamo pensato di allargare l’iniziativa di mutualismo e solidarietà avviata dalla Casetta Berta dando vita a un’inchiesta popolare sull’Arcella.

Attraverso una raccolta dati – svolta con questionari quantitativi e interviste qualitative – puntiamo a creare un quadro realistico delle caratteristiche del quartiere, scrostando la realtà dalle facili retoriche che gli sono state sovraimpresse. Ci saranno poi momenti di restituzione pubblica di ciò che sarà emerso; tali occasioni si uniranno alla costruzione di legami tra singoli e realtà organizzate, siano associazioni o altri gruppi.
c) A cosa serve fare un’inchiesta?
L’inchiesta deve unire la conoscenza alla risoluzione dei problemi. Infatti indagare le nostre condizioni di vita e lavoro serve a conoscere le difficoltà che ci uniscono, trovarne le cause e i modi per affrontarle. L’inchiesta popolare è infatti uno strumento di conoscenza e di organizzazione: se ci conosciamo e ci organizziamo, possiamo trasformare le difficoltà in strumenti con cui rendere il nostro quartiere il luogo in cui vogliamo vivere.

d) Cosa significa che è popolare?
L’inchiesta è popolare perché è fatta dal basso, è autorganizzata e punta alla costruzione di un potere e di un controllo popolari. Non ci saranno grandi mappature statistiche che di volta in volta questa o quella parte potranno usare a loro piacimento. La mappatura verrà direttamente dalla voce degli abitanti del quartiere, e l’utilizzo delle informazioni sarà a disposizione di tutti. Soprattutto già l’attività di indagine costituisce una forma di organizzazione: conosciamoci, scambiamo informazioni, capiamo quali energie si muovono nel quartiere, costruiamo legami. Usciamo dalla percezione individuale dei problemi e delle sfighe, mettiamo fine al senso di impotenza che troppo spesso domina le nostre vite e affrontiamone la dimensione generale e collettiva. Decideremo quali difficoltà possiamo risolvere insieme e quali andranno poste all’attenzione pubblica.

e) Perché anche il simbolo di Potere al Popolo?
Certi problemi, così come le loro cause e le loro possibili soluzioni, non sono solo di un quartiere, ma ne scavalcano i confini, coprono la città tutta, ciò che la circonda, lo stato intero ed addirittura l’intero pianeta. Se i problemi si sviluppano su così tanti livelli, è necessario cercare di agire su tutti quelli da noi raggiungibili. Per questo motivo Potere al Popolo aveva aperto la Casetta Berta e ora dà avvio a questa inchiesta: perché per superare la dimensione di quartiere serve una forma di organizzazione politica di respiro nazionale che si metta al servizio dell’auto-organizzazione popolare. Allo stesso tempo è vero l’opposto, l’inchiesta e la Casetta Berta sono esse stesse PoterealPopolo!, perché un’azione politica è efficace solo se nasce direttamente dal radicamento nei territori.
f) E io cosa posso fare?
Si può contribuire rispondendo alle domande del questionario, facendolo compilare, migliorando il questionario stesso, intervistando amici e vicini di casa, coinvolgendo persone o associazioni, organizzando i momenti pubblici ma soprattutto cercando di dare soluzioni ai problemi che emergeranno: non l’analisi, ma l’azione è il nostro fine ultimo!
Il progetto è ambizioso e ogni contributo è fondamentale. Quest’inchiesta è uno strumento di tutti, costruiamolo e usiamolo insieme!