In un certo senso, viviamo in una società che sembra un manicomio e siamo dentro questo manicomio, internati che lottano per la libertà. Ma non possiamo sperare nei liberatori, perché se speriamo in loro saremo ancora una volta imprigionati e oppressi.
Centrale nel pensiero di Basaglia è lo sforzo continuo nel tentare di tenere assieme la questione psichiatrica con le quelle più ampie attive nella società: sociali, politiche ed economiche.
Giovanna Del Giudice, medico psichiatra che ha partecipato all’interno processo di deistituzionalizzazione, ci aiuterà a riprendere la chiave interpretativa basagliana per decifrare e problematizzare il nostro presente.
Sempre più spesso, nel nostro quotidiano, sentiamo infatti parlare di disturbi da stress, crisi di panico, ansia da prestazione, depressione, sindrome da burnout; quale lettura possiamo dare all’apparente moltiplicarsi di questi fenomeni di “disagio psichico”?
In un contesto che non è più quello in cui operava Basaglia: che (apparentemente) non prevede manicomi-lager, che non è attraversato da lotte sociali di grande entità, in che termini la questione psichica può ritrovare degli aspetti politici e quanto, invece, deve rimanere una questione tecnica? Dall’altro lato, la chiusura dei manicomi corrisponde al loro superamento o, come sostengono alcune correnti contemporanee, alla loro generalizzazione?
Giovanna Del Giudice nel 1971 ha iniziato a lavorare sotto la direzione di Franco Basaglia presso l’ospedale psichiatrico di Trieste, nel 1980 diviene primario e direttore di un Centro di Salute Mentale, nel 2006 direttore del Distretto sociosanitario di Cagliari e dal 2013 è presidente dell’associazione Conferenza permanente Franco Basaglia per la salute mentale nel mondo.
Carichiamo i materiali preparatori:
Franco Basaglia, Il concetto di salute e malattia
Franco Basaglia, Salute e lavoro. San Paolo, sede del Sindacato dei lavoratori delle industrie chimiche e farmaceutiche 22 giugno 1979.
Carichiamo anche il podcast dell’incontro, nel quale sono intervenuti anche due psichiatri che lavorano nel Centro di Salute Mentale di Gorizia. I due psichiatri appartengono inoltre al collettivo FabriQa23 che riunisce donne e uomini, operatori/trici nei servizi pubblici del Friuli, persone impegnate nell’associazionismo, cittadini/e e studenti/esse, per rimettere in discussione la gestione dei servizi psichiatrici e della sanità pubblica. Un collettivo che vuole discutere di salute e benessere comunitario mettendo insieme singoli, servizi e associazioni. Il gruppo è nato da poco e qui potete trovare alcuni contributi prodotti e gli appuntamenti assembleari e seminariali aperti.